Emergenza povertà 23 mila persone aiutate nelle feste con pranzi e pacchi

Il Natale dei poveri aiuti per 23 mila persone. Alla fine di un anno molto difficile, si moltiplica la sforzo delle onlus vecchie e nuove. Oltre a Caritas e Sant'Egidio, boom di pacchi consegnati dall'Emporio Solidale
"Tra chi ha bisogno sempre più giovani. Gli anziani non superano il 14%"

Gli oltre 7mila pranzi preparati solo per la distribuzione del 25 dicembre dalla Comunità di Sant'Egidio, i quasi 5mila assistiti dalla Caritas, ma anche i dati in crescita di questi giorni nelle realtà assistenziali più piccole, come il nuovo Emporio solidale del centro storico: 200 pacchi alimentari per 800 persone consegnati questo fine settimana, in vista delle feste. Sono i numeri dell'organizzazione natalizia delle associazioni solidali cittadine, a Genova, a raccontare la crescita «esponenziale» - viene definita dagli addetti ai lavori - della povertà.
Un fenomeno in linea con la tendenza nazionale, in qualche modo anche con l'andamento in città durante il resto dell'anno, che a Natale raggiunge il suo apice, e permette di fare un quadro di chi sono i nuovi poveri del 2022. Sempre più famiglie, sempre più italiani, sempre più lavoratori. Se è vero che la macchina dell'assistenza si muove tutto l'anno, e in particolare in Caritas la politica su cui si sta insistendo è «quella di slegare il meccanismo dal semplice aiuto alimentare, la distribuzione "spicciola" dei pacchi viveri, che nell'idea di sostegno alla persona è solo una parte del problema» - spiega Alberto Mortara, responsabile di Caritas Auxilium - è innegabile del resto che l'organizzazione della rete della solidarietà in città in tempi di feste di fine anno sia particolarmente emblematica.
«Stiamo parlando del periodo in cui aumentano di intensità le mancanze e le precarietà, chi è solo si sente più solo, chi ha poco si sente con ancora meno», riflette Andrea Chiappori, responsabile di Sant'Egidio in Liguria. Ma in più - si ammette - c'è un tema di necessità, e di bisogni concreti. A raccontarlo, in un anno dove vecchie e nuove crisi hanno ingrossato il dato di vecchie e nuove povertà, sono gli stessi numeri della solidarietà genovese, ma anche storie e caratteristiche di chi si trova in difficoltà.
All'ultimo giro di consegna dei pacchi alimentari, a Genova i volontari di Sant'Egidio hanno distribuito 5300 borse famiglia, 5600 con quelle destinate ad anziani e persone sole. Un dato che sommato a quello dei fruitori della mensa di comunità arriva a circa 13500 assistiti fissi, che nel periodo natalizio diventano 23mila. 
«Tra di loro ci sono molte persone sole, che sono quelle che coinvolgiamo nel nostro pranzo di Natale - continua Chiappori - ma pure sempre più famiglie monoreddito, padri e madri di famiglia che lavorano, un tempo ce la facevano e ora non più».
«I dati della povertà in città del 2022 ci parlano di una precisa ereditarietà del bisogno, il 60 per cento dei nostri assistiti provengono da contesti in difficoltà, una povertà economica che si lega a povertà culturali e relazionali - aggiunge Lucia Foglino, dell'osservatorio povertà di Caritas - Ma anche di una povertà in aumento nelle fasce più giovani. Gli anziani non superano il 14 per cento, e tra loro 8 su 10 chiedono aiuto per i figli, per lo più disoccupati, o con famiglie troppo numerose per poter vivere con uno stipendio basso».
I bisogni sono materiali. C'è chi chiede ascolto per trovare lavoro, ma ci sono soprattutto quelli che chiedono aiuto. Nel 2022 sono aumentate le percentuali delle risorse dedicate a supporto per cure sanitarie e farmaci (6,9 per cento, contro il 5,2 del 2021), generi alimentari (21 contro 18 per cento). E a trovarsi in difficoltà concordano tutti gli osservatori del fenomeno - sono sempre più spesso italiani. 

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[ Matteo Macor ]