La mensa eucaristica si fa tavolata aperta al mondo

Natale. Anche quest'anno la tavola si "allarga" alle persone sole, in situazione di difficoltà, senza dimora. Il pranzo è quello delle Cucine popolari, della chiesa dell'Immacolata, del Santo, dei Cappuccini di piazzale Santa Croce, della parrocchia di San Pio X

Natale per tanti di noi richiama la bellezza e la gioia di una famiglia, degli affetti più veri, un dono fatto da chi ci ha pensato almeno per un momento, il conforto di pasti che rimandano a tavolate imbandite con quei colori e profumi che sono impressi nella nostra memoria, nei nostri occhi. Per tante, troppe persone, anche non distanti da noi, questa festa invece è vissuta - per molti motivi - con fatica, disagio, tristezza.
Ad alleviare, almeno in parte, queste sofferenze, vengono organizzati alcuni pranzi solidali. Tra questi c'è quello preparato dalla Comunità di Sant'Egidio, appuntamento dal titolo "Natale per tutti" che è anche il messaggio che lancia la realtà: «Soprattutto a Natale nessuno deve essere escluso - afferma don Tommaso Opocher, collaboratore delle parrocchie del centro storico di Padova e legato alla Comunità di Sant'Egidio - Attorno alla tavola ci deve essere posto per ognuno e proprio gli esclusi, gli emarginati della nostra società, sono i primi invitati alla felicità per la nascita del Salvatore. E' la buona notizia che Gesù viene per tutti e in particolare per chi è solo, abbandonato, per chi soffre».
Oltre al pranzo tradizionale all'interno della chiesa dell'Immacolata, si tiene anche al Santo (nella sala dello Studio teologico) e nei quartieri di Mortise e all'Arcella. «Stimiamo la partecipazione di circa 600 persone: sono amici che incontriamo in gran parte durante tutto l'anno». A garantire la riuscita dell'iniziativa sono coinvolti 250 volontari. Invitati sono gli anziani soli, le persone senza fissa dimora, le famiglie italiane e straniere in difficoltà e quest'anno c'è la presenza di tanti rifugiati ucraini che vivono in Italia, a Padova. «Sono gli ospiti d'onore di quest'occasione - sottolinea don Opocher - II Natale si compie se vissuto come servizio, tra cui il pranzo per i poveri. L'altare dell'eucarestia del 25 dicembre si "prolunga" e diventa un tavolo ampio che accoglie simbolicamente il mondo, a cui tanti bisognosi che cercano amore e accoglienza possono trovare posto a Padova, a Roma e in tante altre città e luoghi del mondo».
Per le iscrizioni: 049-656535 o santegidio.nordest@gmail entro il 24 dicembre. 
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[ Paolo Gallerani ]