Una marcia silenziosa per invocare la Pace

Grande partecipazione all'evento della Comunità di S. Egidio
In Siria, Ucraina e in tutti i Paesi martoriati

Pace desiderata, invocata, pace da costruire, un progetto unitario di rigenerazione umana sul quale scommettere nel segno della fratellanza universale. Grande partecipazione ieri sera alla tradizionale Marcia per la Pace dell'1 gennaio organizzata dalla Comunità di S. Egidio con l'arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, un momento di condivisione particolarmente sentito dalla cittadinanza, ripreso dopo la pausa forzata legata al Covid.
È stato il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro a guidare il corteo radunato a piazza Cairoli al quale quest'anno, oltre alla comunità islamica e una folta rappresentanza delle aggregazioni laicali, delle realtà ecclesiali e associative della città, hanno partecipato i sindacati confederali. «Uniti per rispondere alla guerra con una controffensiva di pace»: queste le parole del vescovo, che ha esortato cittadine e cittadini a rispondere con il proprio impegno all'invito della comunità di S. Egidio, «da sempre profeta di pace». Nella 56° Giornata mondiale della Pace che prende il titolo dall'enciclica di Giovanni XXIII "Pacem in Terris" (Pace in tutte le terre), 60 anni dopo la sua promulgazione, papa Francesco esorta tutti a "ripartire dal Covid 19 per tracciare insieme sentieri di pace".
In apertura, anche l'assessora comunale alle Politiche sociali Alessandra Calafiore, il presidente della comunità islamica messinese Mohamed Refaat, il parroco della comunità ortodossa Giovanni Amante, la segretaria provinciale di Cgil Marcella Magistro e i segretari provinciali della Uil Ivan Tripodi e della Cisl Antonino Alibrandi, hanno voluto dare testimonianza di condivisione. «La nostra presenza qui è segno concreto della volontà di essere parte attiva nei processi di pace», ha dichiarato Alibrandi, sottolineando l'impegno della categoria «finalizzato a una coesione umana, sociale e culturale».
«Chiediamo la pace per la Siria, l'Ucraina e per tutti quei paesi del mondo martoriati da una guerra che continua a generare sofferenze e disagi nella popolazione civile, ingiusta vittima di soprusi», ha detto Pietro Giglio a nome della comunità di S. Egidio; richiamando le parole del Pontefice, il volontario ha ribadito la necessità di operare insieme per «costruire la pace, garantire giustizia e superare gli eventi più dolorosi».
La Marcia, che è stata molto partecipata, si è poi conclusa nella chiesa di S. Nicolò all'Arcivescovado, con un intenso momento di preghiera presieduto da monsignor Cesare Di Pietro. 


[ Rachele Gerace ]