Continuiamo a aiutare il popolo ucraino

L'intervento
La Comunità di Sant'Egidio impegnata nella raccolta di sostegni alla popolazione provata dalla guerra

L'Ucraina, come si dice, 'non fa più notizia'. L'interesse della pubblica opinione viene sospinto verso altri temi che è l'attualità a scegliere: da Harry e Megan al prezzo del carburante, al mitico congresso del PD. Non scemano - tutt'altro - le sofferenze di un popolo eletto per antonomasia al ruolo di 'eroico' e quasi invincibile combattente. Questo ci rassicura e attutisce il nostro senso di solidarietà.
Perché, allora, continuare a essere 'dalla parte dell'Ucraina' e resistere alla tentazione di tornare a concentrarci su di noi, le nostre difficoltà, le nostre paure? Le parole 'solidarietà' e 'fraternità' sono la risposta e devono aiutarci a mantenere noi stessi umani, in un mondo che sembra aver perso il senso dell'umanità. Perché aiutare l'Ucraina non serve solo a quel Paese, ma serve a noi stessi, a preservare per noi il sentimento - che nel mondo pare oggi sul punto di vacillare - di una comune appartenenza all'umano. Dobbiamo essere al fianco del popolo ukraino di fronte alla insensata disumanità dell'attacco russo. Lo dobbiamo fare non solo per validissime ragioni 'umanitarie', ma anche per noi stessi: per un paradossale ma indispensabile e sano 'egoismo dell'altruismo'.
Proprio in questo spirito opera da sempre la Comunità di Sant'Egidio : in questo spirito la Comunità di Genova ha organizzato l'invio periodico di un TIR carico di aiuti al popolo ukraino che soffre - oltre ai 'normali' orrori della guerra - per il brutale tentativo da parte di Putin di annientarne la cultura, l'identità, la stessa esistenza. Con la sua iniziativa, davvero 'umanitaria', Sant'Egidio non si limita a mettere in pratica la pur nobile virtù della carità, ma a esercitare quella della fraternità, che assimila chi dona a chi riceve in dono.
Viene in mente la parabola del Buon Samaritano, colui che mette tutto se stesso nel soccorrere il fratello: parabola non a caso posta da Papa Francesco al centro dell'Enciclica 'Fratelli tutti'. La fraternità è al di sopra di tutto, anche al di sopra delle convenienze e - in certi casi - anche al di là della legge.
Gli aiuti al popolo ucraino si raccolgono alla Nunziata o visitando il sito di S.Egidio. Sono raccomandati indumenti caldi, alimenti a lunga conservazione, vasetti di pesto, torce ricaricabili via UBS ( non generatori, pericolosi e non consentiti nelle abitazioni private) e, perché no, palloni da foot ball. 


[ Michele Marchesiello ]