Spreafico ad Anagni-Alatri: qui per servire l'unità e l'amore reciproco

L'ingresso
Domenica scorsa l'inizio del ministero nella diocesi che il Papa ha voluto unire a Frosinone-Veroli-Ferentino in "persona episcopi"

Il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, Ambrogio Spreafico, domenica scorsa ha iniziato il suo ministero pastorale anche nella diocesi diAnagni-Alatri, dopo che le due Chiese sono state unite "in persona episcopi" come deciso da papa Francesco nel novembre scorso, in seguito all'accoglimento delle dimissioni per limiti di età di monsignor Lorenzo Loppa. L'intenso pomeriggio ha conosciuto un primo abbraccio tra i due presuli in piazza, dove Loppa ha atteso Spreafico, e quindi in Comune, per i saluti istituzionali del sindaco Daniele Natalia (presenti anche i sindaci degli altri 17 paesi della diocesi) e del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha rimarcato l'importanza dei valori e delle radici cristiane nella società italiana e l'impegno nel difenderle.
Il lungo corteo, formato da circa un centinaio di sacerdoti e religiosi di entrambe le diocesi, si è quindi diretto nella vicina Cattedrale, per la Messa di presa di possesso della diocesi. «La Chiesa - ha detto tra l'altro Spreafico nel corso dell'omelia - vive nel mondo non per se stessa. Siamo in una terra bella, con tante ricchezze, a partire dalle donne e dagli uomini che la abitano. Ma è anche una terra che soffre, e non solo per le conseguenze della pandemia e della guerra. Penso al problema ambientale, a questo fiume che la attraversa, il Sacco, e a come l'affarismo e il disinteresse abbiano compromesso la sua ricchezza. Ma penso anche alla solitudine degli anziani o allo spaesamento dei giovani, alle difficoltà delle famiglie, e alle tante sofferenze di questo tempo».
Un tempo di sofferenza che la pandemia ha reso più acuto e rispetto al quale, ha aggiunto il presule, c'è ancora più bisogno gli uni degli altri: «Le nostre comunità, pur con i loro limiti, hanno mostrato che la solidarietà e la cura degli altri fanno vivere e rendono felici. So dell'impegno di voi sacerdoti, dei religiosi e religiose e della generosità dei tanti laici che insieme costituiscono questo popolo di sorelle e fratelli. Pian piano ci conosceremo e sono certo che continueremo a lavorare insieme nella vigna del Signore. Io vorrei vivere con voi questa semplice felicità, innanzitutto comunicando il Vangelo che è buona notizia e prendendoci cura gli uni degli altri. Sono qui per essere al servizio dell'unità e dell'amore reciproco, per vivere insieme la gioia di essere popolo, sorelle e fratelli tra noi e sempre con i poveri e gli ultimi. Solo insieme sapremo comunicare al mondo la bellezza e la gioia di essere discepoli dell'unico Maestro e Signore, colui che è venuto tra noi per servirci e prendersi cura di noi».
Diversi i momenti di commozione durante la liturgia, come lo scambio del pastorale tra i due presuli, la lettura della nota papale che unisce in persona episcopi le due diocesi e il saluto del vicario di Anagni-Alatri, don Alberto Ponzi. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontifica accademia per la vita e originario di Boville Ernica, in diocesi di Frosinone; l'arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari; i vescovi Gerardo Antonazzo (Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo), Vincenzo Viva (Albano Laziale), Giuseppe Mazzafaro (Cerreto-Telese-Sant'Agata de' Goti) l'abate di Casamari dom Loreto Camilli, monsignor Fabio Fabene, segretario del dicastero delle cause dei santi, monsignor Boguslaw Tourek, sottosegretario della Congregazione delle Cause dei Santi, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, Maurizio Stirpe, vicepresidente nazionale di Confindustria. 


[ Igor Traboni ]