Dobbiamo dare una speranza ai nostri anziani

L'intervento di monsignor Vincenzo Paglia
Bene la volontà dell'esecutivo di riprendere la legge delega in favore della terza età. Ora va avviata la riforma che migliorerà la vita di 14 milioni di cittadini.

Con grande soddisfazione ho accolto la volontà del Governo Meloni di riprendere rapidamente le fila della legge delega per le politiche in favore delle persone anziane, a suo tempo elaborata in seno alla Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana ed a quella interministeriale voluta dal Presidente Draghi. In entrambe ho avuto l'onore ed il piacere di lavorare. La delega è stata approvata ieri nel Consiglio dei Ministri e in tempi brevi deve affrontare il suo iter parlamentare.
Lo considero un promettente inizio. Ma, appunto, un inizio: serviranno ora cuore e coraggio per superare ostacoli e resistenze ataviche che hanno bloccato sino ad oggi una riforma profonda che riguarda le condizioni di vita di 14 milioni di cittadini, ed anche la concezione stessa di quel che vuol dire essere anziani.
Quali sono gli obiettivi politici e le battaglie che la legge si propone? Primo: un serio riequilibrio fra spesa ospedaliera e servizi sul territorio. Non siamo solo noi a dire che il sistema sanitario e quello assistenziale sono in crisi di sostenibilità, di qualità e di efficacia: il rapporto 2022 sulle dimissioni ospedaliere denuncia il fatto che su 5 milioni circa di ricoveri 1,3 sono "inappropriati", ovvero inutili.
La carente presenza sul territorio e a livello dei servizi domiciliari è altrettanto nota, visto il fatto che spendiamo circa 12 miliardi all'anno per tenere in RSA 280.000 anziani e meno di 2 per 2,8 milioni di anziani che vivono a casa in condizioni di difficoltà motorie e nelle attività della vita quotidiana, con diverse patologie e spesso da soli e con redditi bassi. Occorre inoltre gestire non solo il fenomeno della non autosufficienza ma anche quello della fragilità, mettendo a punto un efficace sistema di prevenzione orientato all'invecchiamento attivo ed alla lotta alla solitudine.
TERZO SETTORE
In questo senso la legge disegna una visione ed un orizzonte di scelte politiche anche per arricchire il DM77 di contenui, dal momento che si dedica molto ai contenitori (case della comunità e ospedali di comunità...). Si cerca anche di rimediare ad un approccio un po' troppo statalista anche considerando la presenza decisiva del Terzo settore e del volontariato sul territorio, peraltro abbastanza ignorati.
Come reinterpretare il DM77? Con alcuni obiettivi minimi, in primis il riconoscimento del principio della sussidiarietà, del ruolo della società civile, del Terzo settore e del volontariato, attivando e potenziando un mix pubblico-privato che rappresenta una positiva peculiarità italiana. In sintesi, vorrei dire: meno mattoni e più attenzione alla persona ed ai servizi.
Secondo obiettivo: una efficace integrazione sociale, sanitaria e assistenziale sia a livello della valutazione multidimensionale della persona anziana che della risposta, finalmente unificata e non frammentata. Per decenni siamo partiti dalle risorse, da quel che avevamo per "spalmarlo" come più veniva comodo: ripartire dalle domande, quantificarle e qualificarle,disegnare piani personalizzati dovrebbe essere la norma che la legge vuole riaffermare.
Terzo: presa in carico della persona anziana non autosufficiente all'interno di un "continuum assistenziale": basta con gli interventi una tantum, dell'approccio prestazionale delle 16 ore/anno offerte in assistenza domiciliare, che è la media italiana. se vogliamo che si riducano le degenze ospedaliere inutili che pesano per almeno 7 miliardi all'anno, occorre che ci siamo risposte stabili sul territorio, e dunque un "continuum assistenziale" che inizia da servizi di rete e inclusione sociale e digitale, da una assistenza domiciliare "continuativa e veramente integrata", da cure palliative, da centri diurni e infine da una residenzialità capace di cure di transizione da ospedale verso casa e capace di una presenza nei piccoli Comuni.
NUOVA VISIONE
Occorre poi - è il quarto obiettivo - porre fine alla frantumazione del quadro assistenziale ridisegnando per intero un sistema di accreditamento di tutti i servizi citati che costituisca una cornice nazionale all'interno della quale le Regioni possano muoversi per esplicitare soluzioni coerenti con il proprio territorio, ma in una omogeneità di strategie. Nella stessa logica si deve procedere ad una integrazione e unificazione dei diversi archivi e data base affinché i diversi attori - ASL, Comuni o ATS e INPS - siano consapevoli l'uno delle iniziative dell'altro e procedano ad una offerta coerente dei servizi.
La legge disegna una nuova visione ed un nuovo orizzonte politico per le persone anziane, cominciando dalla governance nei suoi diversi aspetti attraverso il nascituro CIPA - Comitato Interministeriale per le Politiche per gli Anziani - e lo SNA - Sistema Nazionale per la non Autosufficienza. Disegna la cornice istituzionale con le norme su accreditamento e continuum. Ma non deve né vuole precisare tutto: buone pratiche, nuove soluzioni in tema di co-housing, centri multiservizi, continuità assistenziale ospedale territorio saranno oggetto della co-progettazione, co-programmazione e, aggiungo, co-sperimentazione nelle Regioni, nei Comuni e nei territori.
Siamo tutti chiamati, nella complessità delle cose, ad una svolta generosa ed ingegnosa, reinventando servizi efficaci e rispettosi delle persone. L'importante è centrare un obiettivo: quello di garantire una presenza di cure vicine all'anziano, possibilmente presso la sua abitazione ed anche nel tessuto in cui vive.
Questa riforma, infine, travalica i confini nazionali: l'Italia, il secondo Paese più vecchio al mondo, può e deve offrire questo messaggio di speranza e di civiltà anche in vista dei due miliardi di anziani che presto popoleranno il pianeta. Non lasciamo che la vecchiaia resti una sorta di età infelice della vita, aiutiamo tutti a renderla una stagione serena, dignitosa e ancora piena di affetti e compagnie. Sarebbe per il Paese tutto, un obiettivo storico da centrare. L'inizio è promettente e nella giusta direzione. 


[ Vincenzo Paglia ]