Uscire dalla guerra e costruire la pace

La rassegna
Comincia domani il corso di cultura organizzato dall'associazione ex-alunni dell'Antonianum

La guerra in Europa pone molti interrogativi e come uscire da questo empasse è tema del corso di cultura "Costruire la pace, a 60 anni dalla Pacem in Terris" organizzato dall'Associazione ex alunni dell'Antonianum che gode del patrocinio dell'Università e del Comune di Padova e che si terrà per cinque lunedì di seguito a partire da domani alle 21 (orario anche dei successivi appuntamenti) nell'aula Morgagni, in via Giusti n iani 2.
Domani sí propone la lettura del cardinale Peter Kodwo Turkson delle posizioni ufficiali della Chiesa Cattolica sul tema della pace e della sua edificazione, anche toccando gli spinosi temi della difesa armata e dell'ingerenza umanitaria con atti di guerra. "Pace e Pacifismo e Resistenza" è il titolo del secondo incontro, pensato per approfondire significato e le implicazioni di questi tre concetti. Relatore scelto è il professor Stefano Ceccanti, sin da giovane attivo nel mondo intellettuale cattolico come presidente della Fuci, poi accademico e deputato.
La guerra ha anche implicazioni geopolitiche - basti pensare al costo attuale delle materie prime - che meritano di essere analizzate e sarà il professor Lucio Caracciolo, uno dei maggiori studiosi italiani di geopolitica, a spiegare in che direzione stanno andando l'Italia e l'Europa. Nel quarto incontro della rassegna il costituzionalista Mario
 Bertolissi sarà chiamato a spiegare come la partecipazione dell'Italia a conflitti armati si inserisce nel dettato costituzionale, dove è sottolineato che la Repubblica ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti, ma nel contempo non viene mai messo in dubbio il diritto alla difesa.
Infine, ogni conflitto alla fine si deve risolvere e oltre alla guerra è importante capire come fare la pace in un contesto di conflitto. Esempi notevoli arrivano dalla Comunità di Sant'Egidio
 che ha contribuito alla cessazione del conflitto in Mozanabico e Guatemala e di questo racconterà, nel quinto e ultimo incontro, il responsabile delle relazioni internazionali della Comunità 
di Sant'Egidio
, Mauro Garofalo. 
"Come Ex alunni, interessati a comprendere i fatti in modo critico e a maturare una coscienza retta su di essi, ci siamo posti l'obiettivo di focalizzare il corso di cultura di quest'anno sul tema della guerra e della costruzione della pace. anche in rapporto al fatto che nel 2023 cade il sessant
esimo anniversario dell'Enciclica Pacem in Terris, con cui San Giovanni XXIII diede un contributo alla pace in un momento in cui la tensione fra Usa e Urss era acuta - spiega Piero Amodio, presidente dell'associazione - La guerra combattuta, con le sue crudeltà e distruzioni, rappresenta uno scandalo e un problema. Guerre ve ne sono molte in atto, ma quella scoppiata fra Federazione Russa e Ucraina, sia per la sua vicinanza geografica e sia per la convinzione che la coscienza dell'uomo medio europeo avesse ormai maturato il ripudio della guerra, è follia che porta a sofferenze e impoverìmento. La nostra ragione e la nostra fede sono quindi sfidate dai conflitto Russo-Ucraino, anche perché riconosciuto dal Patriarca di Mosca come "guerra giusta", ma stigmatizzato come ingiustificabile e brutale violazione della legge internazionale e moralmente inaccettabile da papa Francesco".