Africa e Ucraina, bilancio di un anno solidale

Da un anno la guerra insanguina l'Europa, mentre il Covid non si arresta, Così UNHCR, Comunità di Sant'Egidio e Medici Senza Frontiere hanno utilizzato i quasi 3 milioni di euro raccolti da Coop e dai soci per aiutare le vittime del conflitto in Ucraina e sostenere la vaccinazione nel continente africano

E' passato un anno da quando è scoppiata la guerra che ancora sottopone la popolazione dell'Ucraina ad atroci sofferenze. Un anno in cui la solidarietà di Coop e dei suoi soci ha messo radici, generato frutti. Infatti, mentre dalla fine del 2021 era in corso la campagna incoopforafrica per sostenere la vaccinazione anti Covid anche nel continente africano, nel febbraio scorso è partita anche #coopforucraina. Entrambe hanno sostenuto l'attività dell'Agenzia Onu per i Rifugiati - UNHCR, la Comunità di Sant'Egidio e Medici Senza Frontiere, e hanno complessivamente raccolto quasi 3 milioni di euro grazie al contributo delle Cooperative e a quello di quasi 216 mila donatori. 
Come sono stati impiegati questi fondi? In Ucraina, con diverse tipologie di interventi di assistenza e protezione della popolazione civile, UNHCR è riuscita a raggiungere e aiutare oltre 3 milioni di persone. Ha consegnato 489 convogli di aiuti umanitari nelle aree più colpite e ha assicurato beni  essenziali per la sopravvivenza, tra i quali cibo e abiti invernali, a oltre 1 milione di persone.
Sant'Egidio, presente in Ucraina dal 1991 con una rete 
di comunità composte da cittadini ucraini, ha distribuito tra i rifugiati interni cibo, vestiario, saponi, detersivi. Sono state così raggiunte 110 località in quasi tutte le regioni del Paese, comprese quelle oggetto di conflitto, e anche 190 strutture sanitarie a Kiev, Kharkiv, Donetsk e Mykolaïv.
La donazione di Coop ha poi contribuito all'attivazione del treno-clinica di Medici 
Senza Frontiere: un convoglio di emergenza che viaggia e trasporta ad ovest del Paese i pazienti e le persone fragili come anziani, bambini, malati oncologici, dando loro la possibilità di non interrompere i cicli di cura molto spesso vitali. Oltre ad accogliere e assistere i feriti nel conflitto armato. 
Per quanto riguarda la campagna per le vaccinazioni in Africa, intanto, sono state realizzate importanti attività per l'informazione della popolazione sui benefici della vaccinazione, che vanno dalla formazione dei volontari alla creazione e diffusione di materiale informativo distribuito alle popolazioni, dai programmi radiofonici che parlano della malattia alle cliniche mobili collocate in luoghi estremamente frequentati come mercati e porti. Oltre alla vaccinazione di 300 mila persone, si è investito sulle  attrezzature per mantenere la catena del freddo, sugli inceneritori per lo smaltimento dei materiali di scarto e sulla formazione di medici e infermieri locali.