«Via le sanzioni a Damasco»

Sant'Egidio

«II rovinoso terremoto che ha distrutto un'intera regione al confine tra Turchia e Siria sta causando migliaia di vittime, il cui conto non cessa di crescere. Il tragico evento è avvenuto in una regione teatro di una sanguinosa guerra che dura da più di 11 anni». La Comunità di Sant'Egidio - che si è già mobilitata per soccorrere la popolazione - è «particolarmente preoccupata» per i governatorati di Aleppo e Idlib in Siria, devastati dal conflitto e in cui giungono rari aiuti internazionali a causa delle sanzioni internazionali che colpiscono il Paese. «Riteniamo sia giunto il momento di sospendere le sanzioni per permettere ai soccorsi di giungere copiosi e il più rapidamente possibile, in aiuto alla popolazione stremata dalla guerra e dal sisma», afferma la Comunità.
Sant'Egidio fa appello alla comunità internazionale «perché favorisca l'accesso umanitario urgente in Siria - via area e via terra - perché si possa salvare il maggior numero di persone colpite e quanti hanno perso tutto in questo freddo inverno».
Il governo centrale siriano è da decenni colpito da sanzioni economiche, finanziarie e commerciali Usa, rafforzate da Washington nel 2020. Dal 2011, l'Unione Europea ha deciso di applicare una serie di sanzioni economiche e commerciali a individui ed entità legate al sistema di potere di Damasco.