Tracciare e costruire sentieri nonviolenti

L'incontro

Tracciare e costruire sentieri di pace: una speranza, ma soprattutto un impegno che continua a scuotere le coscienze della società civile che non può e non vuole rassegnarsi agli orrori della guerra. A un anno dallo scoppio del conflitto generato dall'invasione della Russia in Ucraina, l'associazione "Hic et Nunc" ha promosso una riflessione, partendo dalle sollecitazioni del libro di Papa Francesco "Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace", coinvolgendo alcune realtà cittadine che operano in ambito sociale.
L'incontro si è svolto nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, con l'obiettivo di «gettare un seme che possa germogliare in azioni di dialogo permanente», come ha dichiarato il presidente di "Hic et Nunc" Nicola Currò.
«I tanti "volti" della pace — ha spiegato mons. Giò Tavilla — segnano i confini dell'orizzonte dentro il quale deve essere visibile l'impegno di ciascuno di noi». Costruire la pace vuol dire «rispondere alle richieste di aiuto di chi continua a fuggire dalle guerre», ha puntualizzato il responsabile della Comunità di S. Egidio Andrea Nucita. Alessandro Dati di Comunione e Liberazione ha ribadito che «la vera pace non è assenza della guerra, ma un edificio da costruire continuamente, frutto della promozione del bene comune».
Sulla stessa linea i contributi di padre Alessio Mandanikiotis, archimandrita ortodosso del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, e della dirigente dell'Istituto comprensivo "Albino Luciani ' Grazia Patanè. L'iniziativa è stata introdotta dai saluti dell'assessora Lana Cannata e del segretario della Cisl Antonino Alibrandi. 


[ Rachele Gerace ]