«Ucraina: stop al martellante rumore delle armi»

Arcidiocesi e Comunità di Sant'Egidio
Ieri un convegno, un corteo e in serata, in Cattedrale, una veglia per la pace

A un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, l'Arcidiocesi di Catania e la Comunità di Sant'Egidio in Cattedrale hanno voluto dare vita, ieri sera, a una veglia di preghiera per la pace. L'appuntamento, presieduto da monsignor Luigi Renna, è stato preceduto da un incontro sullo stesso tema che si è tenuto nella Chiesa di Santa Chiara e a cui hanno preso parte Emiliano Abramo della Comunità di Sant'Egidio, Yuriy Lifanse in collegamento da Kiev, e Domenico Quirico, noto inviato di guerra e giornalista de "La Stampa". Un incontro cui ha fatto seguito il corteo da via Garibaldi fino in Cattedrale, dove si è tenuta la veglia.
E dire che Papa Francesco non si è risparmiato nel tentativo di richiamare le coscienze, non solo delle parti in causa, ma di tutto il mondo, dai potenti ai semplici, sulla necessità di ricostruire la pace. Numerosi gli appelli durante l'Angelus, i messaggi durante le udienze del mercoledì e degli incontri e perfino attraverso la pubblicazione del libro "Contro la guerra - Il coraggio di costruire la pace". 
In ultimo proprio al termine dell'udienza generale nell'aula Paolo VI, nel Mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre ha rinnovato l'appello ad un impegno generale perché possa cessare il martellante frastuono delle armi.
Altrettanto numerose sono state le iniziative scaturite dai numerosi appelli dell'arcivescovo Renna sulla ricerca della pace, carattere fondante della stessa Chiesa, come scrive nella sua prima Lettera Pastorale "In ascolto dello Spirito Santo e dei fratelli per essere Chiesa in uscita": I discepoli sono "coloro che guardano con fede a Gesù, autore della salvezza e principio di unità e di pace" (LG 9): non un gruppo esclusivo, ma uomini e donne come gli altri, con uno sguardo però illuminato dalla fede nel Salvatore, che condividono "le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono" (GS 1).
Diverse le esortazioni in messaggi, catechesi ed omelie, molteplici le iniziative come i momenti di preghiera, i cortei, i convegni ed i progetti, quale quello sull'
educazione alla pace dal titolo "Osare la pace" avviato nella diocesi di Catania, con la collaborazione dell'Ufficio Problemi Sociali e del Lavoro, e del movimento cattolico internazionale per la pace. Lo stesso arcivescovo Renna ci ricorda che «lo stile della pace è quello del Buon Samaritano, il quale mettendo in salvo l'uomo incappato nei briganti salva anche se stesso e la propria dignità. E la logica dello "sherpa", di colui che cammina nella neve insieme a due amici: uno di essi ormai allo stremo per la fatica e per il freddo non riesce a proseguire il cammino ma lo sherpa se lo carica sulle spalle e naturalmente rallenta il suo passo gravato dal fardello umano del quale si è caricato. L'altro compagno non vuole rallentare il suo cammino per attenderli e decide di proseguire più velocemente da solo. Lo ritroveranno più avanti morto assiderato mentre i due scaldandosi a vicenda anche se affaticati e lenti, raggiungono vivi il rifugio. Solo camminando insieme ci si salva e ci si salva tutti! E il compito di pace per ciascuno di noi: camminare con tutti caricandoci gli altri sulle spalle».