La Casa dell'amicizia rilancia il patronato come luogo d'incontro fra giovani e anziani

La Comunità di Sant'Egidio avvia i lavori di ristrutturazione. Ma servono ancora aiuti per arrivare al recupero completo
È il quartiere degli studenti universitari, ma anche quello dove abitano più di trecento ultraottantenni e, per età media dei residenti, uno dei più vecchi della città. È il quartiere dei Navigli e della movida in piazza, ma a ben vedere non ha uno spazio pubblico di ritrovo, perché il centro sociale di via Coletti, intitolato a Maria Zonta, non è ancora agibile. È anche, storicamente, il quartiere che offriva servizi ai senza dimora - c'erano le docce per loro nella "Nave" di via Portello - e di quella vocazione sono rimaste tracce ovunque, con una forte presenza del volontariato.
Ora con tutti questi fili rimasti sospesi la Comunità di Sant'Egidio vorrebbe cucire al Portello un tessuto di nuove relazioni, che avvicini giovani e anziani, bisognosi a volontari, restituendo al quartiere uno spazio condiviso, accogliente, dove sentirsi a casa. Nasce con questi presupposti il progetto della Casa dell'Amicizia, che recupererà il vecchio patronato dell'Immacolata - abbandonato da anni e ora concesso alla Sant'Egidio per trent'anni dalla diocesi - e lo trasformerà in un centro residenziale e polifunzionale. L'idea ha avuto una lunga gestazione, ma qualche giorno fa è stato aperto il cantiere ed entro la fine dell`anno una parte dello stabile dovrebbe essere pronta.
COME SARA'
L'edificio, 450 metri quadrati su quattro livelli, manterrà la sua attuale conformazione esterna, ma sarà completamente ristrutturato all'interno. Al piano terra ci sarà una sala da 80 posti, al piano ammezzato un'altra sala da 30 posti e una cucina, al primo piano due appartamenti - uno da sei e uno da due posti - per le convivenze solidali di anziani soli o in condizioni di difficoltà. Nel piano seminterrato, infine, saranno ricavati spazi per magazzini (la Sant'Egidio pensa di metterci i materiali per le iniziative solidali) più docce e altri servizi per i senza dimora.
«L'idea è quella di avere un luogo dove generazioni diverse, ma anche vite distanti, possano trovarsi, incrociarsi, confrontarsi», spiega Mirko Sossai della Sant'Egidio. «Anziani in difficoltà potranno unire le proprie risorse per conquistarsi uno spazio di indipendenza e di compagnia, con la formula del cohousing. Siamo convinti che sia quella giusta per tutelare la qualità della vita degli ospiti e la loro salute. Abbiamo visto rifiorire molti anziani nelle nostre convivenze: è la sorpresa di una vecchiaia più bella e più protetta. La proposta che facciamo è quella di mettere gli anziani più al centro della vita del Portello».
Ma tutto il quartiere, studenti compresi, potrà avere nel patronato che rinasce uno spazio di socialità, un luogo pubblico aperto e accogliente per iniziative culturali, solidali, anche perché intorno al patronato, oltre alla chiesa, ci sono già un asilo nido, la casa Santa Rita e le sedi di tante associazioni.
LA SFIDA
Un anno e mezzo fa la Sant'Egidio aveva in mano soltanto il progetto e un po' di risparmi, 100 mila euro circa. Poi se ne sono aggiunti altri 200 concessi dalla Fondazione Cariparo. E in aggiunta, grazie a una raccolta online che ha avuto risultati straordinari in termini di adesioni, ne sono arrivati altri 150 mila. Una somma sufficiente per far partire il cantiere, ma non ancora abbastanza per garantirgli di arrivare al traguardo della ristrutturazione completa. L'operazione, secondo le ultime stime, costerà un milione e 100 mila euro, più del doppio del budget disponibile oggi.
Per questo la comunità cerca sostenitori: la raccolta fondi online va avanti, un conto è sempre aperto per le donazioni (Iban: IT 57J 06230 12141 00001 50964 63, intestato a Comunità di Sant'Egidio Veneto Odv con causale Casa dell'Amicizia) ma si cercano anche imprese ed enti pubblici sensibili e capaci di cogliere la portata innovativa del progetto e le sue ricadute. Serve una spinta per andare oltre il primo step, che intanto è fissato per dicembre. Allora il piano terra dovrebbe essere agibile, pronto a riempirsi di vita come una volta. 
 

[ Cristiano Cadoni ]