«Io, comparsa della Grande Bellezza, sfrattata dopo 20 anni dal mio camper»

Gianicolo. La storia
«Mi ha aiutato Sant'Egidio, ho cresciuto un figlio e lavorato in cento film»
Un esposto alla polizia e il suo camper in via delle mura Gianicolensi, a Monteverde vecchio, se ne deve andare. Così Christiane Grass, 67 anni, da trentasei a Roma, rischia di non aver più un tetto sopra la testa. «Da febbraio ho questa ansia enorme di non saper più dove vivrò. Nella mia vita non ho mai conosciuto la depressione, ma stavolta sono triste».
Christiane è arrivata nella Capitale a fine anni Ottanta. Un figlio appena nato, la scomparsa della mamma e la difficile situazione economica le ha fatto lasciare la Germania: «Io sognavo la Francia, ma il mio compagno mi convinse con Roma». Qui inizia la sua odissea abitativa, tra bandi per alloggi popolari e mancate risposte. Christiane si sistema come può: occupa una casa a piazzale della Radio («abbandonata» precisa). «Avevo domandato per il sussidio e la casa popolare», ricorda. «Ma mentre attendo ci buttano fuori e dopo tentativi di occupare altri posti porto mio figlio Pascal a Sant`Egidio e gli prometto di riprenderlo alla risposta per l`alloggio». Ma la risposta non arriva e il figlio ormai diplomato alle Medie torna dalla mamma.
Per un po` vivono sotto il Ponte di ferro. Poi in via Portuense, dentro scantinati senza acqua né luce. Ancora domande di assistenza alloggiativa, ancora brutte esperienze. Infine la prima roulotte all`ex-Mattatoio di Testaccio, in un`aera che poi sgomberano. Anni dopo, la Comunità di San Egidio trova un lavoro e un piccolo appartamento a Pascal e lei, dopo due anni ad Ostia, si stabilisce a Monteverde.
Una vita da film, quella sua, che a un certo punto diventa professione. Dalla Passione di Cristo alla Grande bellezza, da Don Matteo alla Pazza gioia, Christiane lavora come figurante e attrice in oltre 100 film. «Ai miei colleghi non dico molto di questo lato della mia vita» confessa. Del suo caso si è occupato anche lo scrittore Fulvio Abbate «e spero sempre più persone». «Dopo 8 anni, i vigili vogliono mandare via me e Daniela, che vive qui accanto. Non so il motivo. Dicono che hanno avuto una segnalazione, ma non dicono da chi. In questi anni ho avuto un bel rapporto con i vicini: sono gentile ed educata e non ho mai chiesto soldi». Christiane riesce anche a pagare l`assicurazione della roulotte con un aiuto economico, grazie a una lettera inviata al Papa. «La verità è che la gente non vuole vedere la povertà, ma stavolta io combatterò per il mio posto, fino a quando mi concederanno una casa popolare». 

[ Edoardo Iacolucci ]