Emergenza solitudine, le proposte della Comunità di Sant'Egidio per gli anziani

Mentre prosegue l'attività di volontariato, il presidente Marco Impagliazzo lancia alcuni appelli ai cittadini, all'Associazione dei comuni e al Governo: "Allargare l'assistenza domiciliare". Francesco è uno dei volontari della Comunità di Sant'Egidio, conosce tanti anziani soli a cui dà il suo aiuto. È lui a dire che la solitudine è come un nuovo virus: "Perché uccide. Chi è solo non mangia o mangia troppo, oppure si dà all'alcol". Queste, poi, con il gran caldo sono le settimane più difficili dell'anno.
Ora la Comunità di Sant'Egidio lancia tre proposte: la prima è per i cittadini, cose semplici che chiunque può fare. "Il tuo vicino anziano ha la luce o la TV sempre spenta? Fagli una telefonata". "Vai a fare la spesa? Chiedi se gli serve qualcosa". Poi un appello al governo. Il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo spiega: "Chiediamo che vengano messi in atto decreti attuativi della Legge delega sugli anziani, che prevede l'allargamento dell'assistenza domiciliare integrata, per permettere alle persone anziane di vivere a casa loro e non finire negli istituti". E infine una proposta all'Anci, l'Associazione dei comuni. Ancora Impagliazzo: "Come avviene per i rischi idrigeologici chiediamo che venga realizzata una mappatura anche delle fragilità nei piccoli e grandi comuni, perché nel caso di eventi estremi siano immediatamente identificati gli anziani fragili.
Intanto la rete dei volontari del progetto di Sant'Egidio "Viva gli anziani" è instancabile. Francesca racconta: "Andiamo con loro a fare una passeggiata intorno al quartiere, l'altro giorno siamo anche andati al cinema".