Andrea Chiappori è il responsabile della Comunità di Sant'Egidio a Genova. Ventimila volantini saranno distribuiti per la città: nelle farmacie, nelle parrocchie
Giuseppe Diventre agli anziani va a citofonare a casa, «chiediamo come stanno. L'altro giorno abbiamo portato anche il pacco a una donna sola che non poteva uscire». Lui dice "gli anziani", di anni ne ha ottantacinque, e infatti è proprio questa la chiave del progetto della Comunità di Sant'Egidio, Viva gli anziani: che a fare volontariato sono anche loro, «quello che riceviamo da chi aiutiamo è ancora di più: è gratificante».
Mario Piano di anni ne ha 83, dice che è «meraviglioso, perché fai del bene e si vede, non è una cosa teorica». Gli occhi grigi si riempiono di lacrime quando racconta di un anziano signore afghano che si era presentato da loro, «aveva solo i sandali, per un'ora gli ho cercato delle scarpe che potessero andare bene. Quando le ho trovate ci siamo guardati in faccia ed eravamo fratelli: era il mondo che si conosceva. Se ci penso ancora mi viene da piangere».
A Genova, un over settantacinquenne su tre vive da solo. E dunque, la Comunità di Sant'Egidio con il Comune di Genova lancia la sua campagna estiva: e chiama alla mobilitazione. Ventimila volantini saranno distribuiti per la città: nelle farmacie, nelle parrocchie, nei luoghi pubblici. E un decalogo contro l'indif- ferenza, «un invito all'attenzione», spiega Andrea Chiappori, il responsabile della Comunità di Sant'Egidio a Genova. «Genova, una delle città più anziane d'Europa, con oltre 90 mila ultra settantacinquenni, 161 mila over 65, e fino a 400 ultracentenari - spiega Chiappori - ma emergono le difficoltà: l'indice di invecchiamento della città è di 277,2. Un numero che esprime quanti anziani ci sono ogni cento giovani sotto i quindici anni. Noi come Comunità di Sant'Egidio abbiamo un contatto con 5.500 anziani, e ogni giorno incontriamo 3.500 persone, nei vari quartieri di Begato, Sampierdarena, Centro storico e Sestri Ponente».
Il progetto Viva gli anziani è sostenuto da Comune e Compagnia di San Paolo. «Nelle zone dove il progetto viene applicato - spiega Chiappori - c'è una riduzione del 20 per cento al ricorso improprio al pronto soccorso. Ed è dunque un risparmio per il sistema sanitario, e permette di migliorare le cure».
[ Erica Manna ]
