Anziani e immigrati, l'altra festa di Sant'Egidio

La solidarietà
Gelato, cocomero e musica. Con anziani, giovani, immigrati e ragazzi del Movimento della Fratellanza umana: non solo per combattere la solitudine e il vuoto di queste giornate roventi. Ma per affermare un messaggio forte, politico: il valore, anche culturale, di creare spazi di condivisione e amicizia tra generazioni, nella diversità. Sarà un ferragosto di festa, quello organizzato oggi dalle 17.30 nel chiostro della basilica dell'Annunziata dalla Comunità di Sant'Egidio. Con tanti anziani soli, i giovani volontari che vanno a trovarli tutto l'anno, i cittadini immigrati - cattolici e musulmani - che gravitano incontro alla Comunità.
La sera, poi, è previsto un menù ferragostano, fresco, e lo stesso clima di festa anche alla mensa di Santa Sabina. Per poi proseguire con il giro per strada e nelle stazione dai senza dimora: per portare anche a loro dell'anguria, o del gelato, ma soprattutto per non lasciarli soli.
«Sono giornate rischiose - racconta Sergio Casali della Comunità di Sant'Egidio - e dunque è ancora più importante mantenere uno spazio di controllo e vicinanza. C'è bisogno di un monitoraggio continuo: perché il rischio di malori, con queste temperature, è alto. E la paura è che nessuno e ne accorga». In questo periodo, gli accessi alle mense stanno aumentando, come spiega don Maurizio Scala: «Accogliamo a Santa Sabina 700 persone al giorno e registriamo circa 120 persone in più del solito, a causa dell'estate e della chiusura di altre mense».
E l'autunno, con l'abolizione del reddito di cittadinanza, si annuncia caldo: la previsione, infatti, è che il bisogno crescerà ancora. Intanto, questa è la prima estate dopo la pandemia in cui la Comunità di Sant'Egidio ha ripreso le vacanze nelle colonie. Sono 350 i bambini e gli adolescenti partiti per gite e villeggiatura: Napoli, San Vincenzo in Toscana, Limone Piemonte. Intanto, le scuole della pace nei quartieri più difficili e periferici - Begato, Cep, Sampierdarena, e poi Valpolcevera, centro storico - non si fermano: studenti delle superiori e dell'Università insieme a insegnanti in pensione, al pomeriggio organizzano qui la summer school. Per aiutare i ragazzini a fare i compiti, ma anche per accompagnarli a piccole escursioni in città, al mare o al museo. «Due, tre volte a settimana, proseguono i pomeriggi di doposcuola - continua Sergio Casali - per proporre iniziative culturali e soprattutto contrastare il rischio che l'estate diventi un enorme spazio di nulla». I
ntanto, circa 90 giovani sotto i trent'anni sono partiti come volontari con la Comunità di Sant'Egidio per le missioni estive: circa sessanta sono il Albania, una trentina in Africa, in Malawi.
 
 

[ Erica Manna ]