Giorgio Del Zanna (Sant'Egidio): «Serve l'impegno di tutta la società civile»

«La Comunità di Sant'Egidio non poteva mancare, sia come membro del Coordinamento diocesano che promuove il cammino di pace per le vie di Milano, sia per la lunga storia di impegno a favore della pacificazione, anche a livello mondiale, che la caratterizza da sempre». «Infatti - osserva Giorgio Del Zanna della Comunità -, riteniamo che la pace non si costruisca in un momento, ma che venga da una volontà comune che chiama tutti a partecipare con convinzione in prima persona. La società civile, la Chiesa con i suoi movimenti, associazioni, gruppi esprimono oggi una chiara richiesta di pace e io credo che sia possibile raggiungere questo obiettivo. Da questa iniziativa ci aspettiamo che non si allenti la tensione per la riconciliazione. Veniamo da mesi di preoccupazione e di dolore per la terribile invasione dell'Ucraina e per le sofferenze che la guerra produce, ma il rischio è di credere che tutto questo non finisca mai e che possa o debba trascinarsi ancora per molto tempo. Noi pensiamo, invece, che vi sia bisogno di un'azione, anche di negoziato, per mettere fine a quanto sta accadendo. E questo può venire anche attraverso la forza di una spinta "dal basso" della società civile con gesti come il cammino di pace che vivremo il 7 settembre».
Cammino promosso non solo, ovviamente, per tenere viva l'attenzione di tutti sul conflitto in Ucraina, ma per ricordare tutte le guerre nel mondo e anche le tante ingiustizie che si legano, direttamente o indirettamente, ai conflitti, quali le migrazioni. «Come Comunità di Sant'Egidio non possiamo dimenticare il tema dell'accoglienza, perché anche così si costruisce la pace, come ricorda papa Francesco. Crediamo, inoltre come credenti, che occorra lavorare per il dialogo tra le fedi, come faremo a Berlino, settimana prossima, con il grande incontro internazionale delle religioni per la pace che anche Milano ha vissuto qualche anno fa». 

 

[ Am.B. ]