Il dovere di ascoltare il grido soffocato della pace

Mondialità. Chiesa senza confini
Un grido di pace e per dire no alla guerra. Conflitti come quello in piena Europa, in Ucraina, da oltre un anno. Ma anche conflitti che perdurano da molto tempo "tanto che alcuni sembrano non avere mai termine", come ha scritto papa Francesco in un messaggio inviato ai partecipanti all'incontro internazionale di preghiera per la pace promosso dalla Comunità di Sant'Egidio. Un incontro che ha visto rappresentanti delle principali religioni mondiali uniti in preghiera per invocare la pace. Ma anche - in 20 forum - personalità del mondo politico, culturale, sociale provenienti da diversi Paesi del mondo: capi di stato e di governo, ministri, ambasciatori, etc.
Il tema scelto dai promotori di questa iniziativa che prosegue quella promossa da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, quando per la prima volta chiamò a raccolta i principali rappresentanti delle religioni mondiali a pregare, ognuno secondo la propria tradizione, per la pace - è stato "L'audacia della pace" che è, ha scritto papa Francesco, "la profezia richiesta a quanti hanno in mano le sorti dei Paesi in guerra, alla comunità internazionale, a tutti noi, specie agli uomini e alle donne credenti, perché diano voce al pianto delle madri e dei padri, allo strazio dei caduti, all'inutilità delle distruzioni, denunciando la pazzia della guerra".
L'appello firmato al termine di tre giorni intensi è stato quello di far cadere tutti i muri che portano a guerre e divisioni. "Cadano presto i muri, visibili e invisibili, che dividono i popoli in Europa, Asia, Africa, nelle Americhe, in mezzo al mare Mediterraneo per i migranti che fuggono dalle guerre! Cadano i muri del cuore che accecano e non fanno vedere che l'altro è mia sorella e mio fratello!", hanno scritto i capi religiosi che hanno pregato per la pace e "lo hanno fatto in questo luogo in cui parla la storia: memoria della guerra e del muro che divideva l'Europa. Proprio qui - scrivono - abbiamo capito che nessun muro è per sempre".
Oggi abbiamo "l'urgenza di ascoltare il grido soffocato della pace. Dialogare oggi, mentre parlano le armi, non indebolisce la giustizia, ma crea le condizioni di una nuova architettura di sicurezza per tutti. Ripartiamo insieme dal dialogo che è la medicina più efficace per la riconciliazione dei popoli. La pace è sempre possibile!".
"Audacia della pace" significa credere che "c'è un'alternativa. Che si deve investire di più nel dialogo e nella diplomazia, nell'incontro per soluzioni giuste e pacifiche", ha detto il fondatore della comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi aprendo i lavori da Berlino, cuore di un'Europa ferita dalla guerra e dove per armi un muro ha diviso l'Est e l'Ovest. "Audacia della pace - ha detto Riccardi - è perseguire visioni alternative senza rassegnarsi ai binari obbligati della realtà. Audacia della pace, per noi credenti, è invocazione della pace e fiducia in Dio che ha disegni di pace che guidano la storia".
La preghiera per la pace continua. I rappresentanti religiosi si sono dati appuntamento nel settembre 2024 a Parigi, "qui in Francia", come ha annunciato l'arcivescovo della città, monsignor. Laurent Ulrich: "Avrò il grandissimo onore di potervi accogliervi, insieme alla Comunità di Sant'Egidio, tutti quanti. Vi aspetto già con grande impazienza". 

 


[ Raffaele Iania ]