Berlino appello di Pace globale

«Cadano presto i muri, visibili e invisibili, che dividono i popoli in Europa, Asia, Africa, nelle Americhe, in mezzo al mare Mediterraneo per i migranti che fuggono dalle guerre! Cadano i muri del cuore che accecano e non fanno vedere che l'altro è mia sorella e mio fratello! Sentiamo oggi con più forza la nostra responsabilità e insieme ci facciamo mendicanti di pace. Non basta la prudenza, è il tempo dell'audacia!».
È il monito lanciato dai Capi cristiani, i leader delle religioni mondiali e le Autorità civili, radunati il 12 settembre dalla Comunità di Sant'Egidio a Berlino presso la Porta di Brandeburgo, in continuità con l'incontro di Assisi del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II. La condanna della guerra è stata unanime. «Nessuna guerra è per sempre!» - si legge nel documento finale - «Pace non significa arrendersi all'ingiustizia: significa uscire dall'ingranaggio del conflitto che rischia di ripetersi all'infinito e che nessuno sembra più riuscire a controllare. La guerra è la negazione del destino comune tra i popoli, è la sconfitta dell'umanità... La guerra acceca e fa perdere la memoria di chi siamo. Le guerre, le pandemie e il cambiamento climatico, gli spostamenti delle popolazioni e le disuguaglianze hanno conseguenze per tutti».
In alternativa si invoca l'impegno comune per «umanizzare il mondo globale», liberarlo dall'incubo nucleare, fermare l'uso delle armi. «Abbiamo l'urgenza di ascoltare il grido soffocato della pace - si legge nella parte finale dell`Appello -. Dialogare oggi, mentre parlano le armi, non indebolisce la giustizia ma crea le condizioni di una nuova architettura di sicurezza per tutti. Ripartiamo insieme dal dialogo che è la medicina più efficace per la riconciliazione dei popoli. La pace è sempre possibile!».