L'appello dello ´Spirito di Assisi´: "Fermare lo scempio dell'umanità"

Occhi sul Medio Oriente nelle celebrazioni per i 37 anni dell'incontro tra religioni voluto da Giovanni Paolo II

"Tutti operatori e costruttori di pace". E' l'invito che ha concluso le celebrazioni per i 37 anni dello ´Spirito di Assisi´, storico incontro di preghiera interreligiosa per la pace voluto da Papa Giovanni Paolo II. Incontro introdotto da don Tonio Dell'Olio che, a proposito di quello che sta accadendo in Terra Santa, ha parlato di "scempio dell'umanità". "Da qui può partire un messaggio forte – ha detto il sindaco Stefani Proietti – alziamo un grido di pace che squarci le tenebre di questa cieca violenza che semina atrocità inaudite, ed è arrivata a massacrare tanti, troppi bambini innocenti".
Secondo il vescovo Domenico Sorrentino si tratta di "una grande sfida per tutte le religioni di fare di più per la pace, per la vita". Aggiungendo: "Se chi professa una fede lo fa autenticamente, se si accoglie reciprocamente la verità e se queste possono influenzare nel bene la società". In merito alla sua offerta di scambio con gli ostaggi ha detto che "è il minimo che può fare chi è cristiano e pastore".
Tante le testimonianze. Padre Enzo Fortunato si è soffermato sulla strage dei bambini: "Non ci sono parole nel vocabolario per esprimere la barbarie del sangue innocente che si sta versando in quelle terre. La strada da seguire è sempre quella del dialogo". Rita Moussalem, responsabile per il Dialogo interreligioso del Movimento dei focolari, ha sottolineato come "Non si possono combattere guerre nel nome della religione". Maymona Abdel Qader, portavoce del dialogo interreligioso del Centro islamico culturale di Perugia, ha detto che "le parole di Dio sono di pace, non si può manifestare odio nel nome di una religione".
In collegamento il presidente della Comunità di Sant'Egidio Marco Impagliazzo: "Quello che sta accadendo non è colpa delle religioni ma della politica".