Il riconoscimento di Civitavecchia a un profeta di pace

Martedì 28 novembre la città di Civitavecchia ha accolto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio. È stato un giorno di festa sia per la popolazione che per la locale comunità che ha mosso i suoi primi passi in città nel 2011. Nel primo pomeriggio Riccardi è andato prima a fare una visita ad alcune persone con disturbi mentali che hanno trovato in Sant'Egidio una famiglia e sono ospiti presso le case famiglia a Civitavecchia. Un progetto iniziato nel 2012 con l'accoglienza di tre persone senzatetto e disagio psichico. Oggi le case famiglia sono dieci e altre due sono sorte a Bracciano; altre ancora stanno nascendo a Roma e in altri Comuni della provincia. In undici anni queste strutture hanno ospitato complessivamente 57 persone: sedici provenivano dalla vita per strada, ventuno da case di cura psichiatriche, sette dal carcere o dalle Rems, e gli altri che vivevano in condizioni di isolamento.
L'incontro con i malati è stato particolarmente toccante e tanti di loro hanno sottolineato che l'opportunità di entrare nella casa famiglia ha significato la conquista della libertà, dell'indipendenza e della dignità. Come in una vera famiglia ci si è presi un tè, si è scherzato e si è parlato della bellezza di vivere insieme perché l'unione fa la forza e dove non arriva uno arriva l'altro.
Dopo aver lasciato gli amici, Andrea Riccardi ha ricevuto il caloroso abbraccio dell'aula Pucci per il conferimento della cittadinanza onoraria. «Sono più contento di quello che mi aspettavo quando sono partito da Roma - ha spiegato Riccardi -, perché vedo un clima di grande e sincero affetto. Un clima elogiativo, che indubbiamente fa piacere. Siamo in una fase difficile, nella quale i conflitti si estendono e le guerre sembrano non finire mai. Civitavecchia è una città che ha sofferto la guerra e che quindi può e deve parlare di pace».
Nell'aula consiliare associazioni, cittadini, autorità civili, militari e religiose, lo hanno accolto ed hanno ascoltato la testimonianza di un uomo carismatico, nella sua semplicità; una testimonianza di anni al fianco dei più deboli, dedicati al confronto, al dialogo, all'aiuto ed alla solidarietà. Il sindaco Ernesto Tedesco, i consiglieri comunali, la Presidente della Cassa di Risparmio di Civitavecchia Gabriella Sarracco, ente che ha proposto Riccardi per il conferimento della cittadinanza onoraria, hanno sottolineato sia la sua figura di uomo di pace in un tempo difficile, sia la rilevanza della missione della Comunità di Sant'Egidio. Il vescovo Gianrico Ruzza, nel suo intervento, ha testimoniato la sincera amicizia che lo lega da anni al fondatore di Sant'Egidio e l'orgoglio che un uomo della Chiesa che lotta a mani nude con le sole armi del Vangelo e del dialogo, riceva questo riconoscimento, il più alto che un Comune possa dare.
Nelle parole di tutti una certezza: Civitavecchia è una città di mare, una città che si è sempre dimostrata accogliente e solidale, che non si è mai tirata indietro. «C'è bisogno di Civitavecchia - ha concluso Riccardi -, nel mare inquieto che oggi è il Mediterraneo». È stato un momento di grande unità tra forze politiche e popolazione in cui al centro sono stati messi i fragili, i migranti, coloro che soffrono per le guerre. Dopo aver lasciato l`aula Pucci Andrea Riccardi ha avuto un bello e caloroso incontro con la Comunità di Sant'Egidio presso la Chiesa di San Giovanni Battista in piazza Aurelio Saffi.  

[ Massimo Magnano ]