Un alloggio per restituire a chi ha più bisogno

Un alloggio per restituire a chi ha più bisogno

Ospedale da campo La «Guida» della Sant'Egidio
Presentata dalla Comunità di Sant'Egidio la nuova edizione della "Guida dei poveri", 280 pagine di indirizzi utili per chi vive per strada
La solidarietà non deve rappresentare soltanto un aiuto ma deve essere un investimento necessario di risorse che riesce a risollevare dalla crisi e proteggere dall'esclusione le persone povere e fragili della nostra società: è quanto è stato sottolineato oggi, 6 dicembre, alla conferenza stampa della Sant'Egidio dal titolo Per un'Italia che non lasci indietro nessuno, durante la quale sono stati illustrati alcuni dati sulla povertà e le molteplici iniziative messe in atto dalla Comunità.
In Italia il numero dei poveri è in crescita e il rischio che sempre più persone possano sprofondare nell'indigenza è concreto. Per questa ragione la Comunità di Sant'Egidio da anni promuove iniziative e progetti volti ad alleviare le sofferenze di quanti sono costretti a vivere ai margini della società. Al riguardo è stata presentata la nuova edizione 2024 della guida Dove mangiare, dormire, lavarsi, comunemente chiamata la "Guida dei poveri", uno strumento utilissimo per chi vive in strada o in condizioni di disagio.
«Duecentottanta pagine di indirizzi utili tra servizi pubblici e privati della Capitale - ha ricordato durante l`incontro il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo - per chi si trova in stato di necessità», e informazioni per avere accesso a residenza anagrafica, assistenza sanitaria, formazione professionale, prestazioni assistenziali, alloggio. Impagliazzo ha citato gli ultimi dati Istat: 5,6 milioni di italiani vivono in condizioni di povertà assoluta, quasi il 10 per cento della popolazione. «È aumentata dello 0,5 per cento rispetto all'anno precedente. Un peggioramento - spiega - dovuto all'onda lunga della crisi generata prima dal covid, poi dalla guerra in Ucraina e dalla conseguente crescita dell'inflazione e l'aumento dei prezzi dei beni. In Italia ci sono milioni di persone sole, soprattutto anziani, che hanno potere d'acquisto limitato».
Il presidente ha citato le due proposte concrete che la Comunità di Sant'Egidio ha rivolto al governo italiano in vista del Giubileo del 2025: creare un fondo di sostegno alle locazioni, visto che non è stato più finanziato il fondo per il contributo agli affitti e per la morosità incolpevole; sfruttare l'enorme patrimonio immobiliare non occupato concordando con i proprietari immobiliari affitti calmierati (e sostenuti da un apposito fondo) a chi ne ha diritto. «Sarebbe un'azione preziosa per gli inquilini ma anche per i proprietari, che potrebbero contare su affitti puntualmente pagati. Realizzare questi due obiettivi - ha detto Impagliazzo - sarebbe un atto di giustizia e un vantaggio per l.'`intera collettività, segno di un'Italia che non lascia indietro nessuno. Del resto la pandemia ci ha insegnato che nessuno si salva da solo».
Il Giubileo, riprendendo «l'idea sabbatica di una ridistribuzione dei beni e, più in generale, delle ricchezze prodotte», può essere «il momento adatto per una "restituzione" a chi ha più bisogno. Un'operazione da fare in modo intelligente, con una cabina di regia tra governo, regioni, comuni e società civile, affinché si possa ripartire insieme senza dimenticarsi di nessuno». In Italia 600.000 persone (14.000 solo a Roma) stanno aspettando di trovare un'abitazione. Le liste delle case popolari sono lunghissime, gli affitti sono troppo alti. Di fronte a queste necessità ci sono delle risposte concrete.
La Comunità di Sant`Egidio, ha aggiunto Marco Impagliazzo, le sta mettendo in campo, «ha creato un sistema che si chiama Housing first per restituire la casa a piccoli gruppi di persone che vivevano per strada e che ritrovando un alloggio hanno ritrovato la dignità, il lavoro e una vita normale». Nella Capitale la Sant'Egidio ha inoltre messo a punto il cohousing con due-tre persone che vivono nella stessa casa e si dividono l'affitto. All'inizio sono aiutate economicamente, ma poi si cerca di renderle più autonome possibile. «Questa nostra iniziativa - prosegue il presidente - permette loro di ritrovare i propri spazi, recuperare la cura della salute. Solo a Roma abbiamo creato venticinque convivenze mettendo insieme settantacinque persone. Stessa cosa la facciamo con gli anziani e con i disabili».
È stata infine presentata la tradizionale iniziativa #Natalepertutti che, a partire dal pranzo di Natale in Santa Maria in Trastevere, raggiungerà migliaia di poveri e fragili in Italia e nel mondo, anche grazie alla campagna "A Natale, aggiungi un posto a tavola" sostenuta dal 2 al 26 dicembre dal numero solidale 45586. Quest'anno lo storico pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio giunge alla quarantunesima edizione. Iniziato nel 1982 con un piccolo gruppo nella basilica di Santa Maria in Trastevere si è arrivati a raggiungere l'anno scorso più di 250.000 persone in settanta nazioni, con il coinvolgimento anche di donne e bambini ucraini. Il 25 dicembre a Roma si prevede la presenza di più di 20.000 ospiti tra pranzi e momenti di festa in diversi quartieri.
 
 
 

 


[ Francesco Ricupero ]