Un Natale «di gioia e pace per tutti coloro che hanno bisogno: chi è povero e solo, gli anziani che sentono il peso dell'isolamento, chi è senza casa...». Perché è questo il senso del "Natale per tutti" che anche quest'anno vedrà impegnati i volontari della Comunità di Sant'Egidio sul territorio novarese.
Una festa, ricorda la presidente Daniela Sironi, «che guarda al mondo come vorremmo che fosse: dove c'è un posto per tutti, senza differenze di età, colore, estrazione sociale... Ognuno seduto al fianco dell'altro, tutti insieme, chi serve e chi è servito».
Una grande "tavola" che sarà imbandita grazie al contributo di tutti quei novaresi che come sempre scelgono di stare vicini a chi ha più bisogno: «Il sostegno della cittadinanza - dice Sironi c'è e c'è sempre stato: sono centinaia le persone coinvolte sia come volontari sia con aiuti e donazioni. Senza di loro nulla sarebbe possibile».
In realtà, le tavole imbandite saranno ben più di una: ci saranno pranzi alla Pinetina di Sant'Agabio e in via Calvari, nella Casa della solidarietà di Sant'Andrea, alla mensa dei poveri e al dormitorio all'ex Villaggio Tav. E ancora le "feste del dono". «Poi ci sono gli anziani soli, che saranno raggiunti direttamente a casa, per consegnare loro il pranzo e i regali, o anche soltanto per un saluto e un po' di compagnia. Inoltre, è stata avviata da tempo una collaborazione con i bambini delle scuole novaresi, che hanno preparato oltre 800 bigliettini d'auguri per i "nonni" ospiti delle case di riposo, con i quali si è sviluppato un bellissimo legame di affetto».
Insomma, anche quest`anno grazie a Sant'Egidio saranno almeno 2.500 le persone in difficoltà che potranno avere un Natale di gioia, lontane dalla solitudine e nel segno della pace. Quella pace che, ancora una volta e quest'anno più che mai, sarà invocata lunedì 1 gennaio durante la tradizionale "Marcia per la pace": l'appuntamento è per le 16 in piazza Cavour.
Una festa, ricorda la presidente Daniela Sironi, «che guarda al mondo come vorremmo che fosse: dove c'è un posto per tutti, senza differenze di età, colore, estrazione sociale... Ognuno seduto al fianco dell'altro, tutti insieme, chi serve e chi è servito».
Una grande "tavola" che sarà imbandita grazie al contributo di tutti quei novaresi che come sempre scelgono di stare vicini a chi ha più bisogno: «Il sostegno della cittadinanza - dice Sironi c'è e c'è sempre stato: sono centinaia le persone coinvolte sia come volontari sia con aiuti e donazioni. Senza di loro nulla sarebbe possibile».
In realtà, le tavole imbandite saranno ben più di una: ci saranno pranzi alla Pinetina di Sant'Agabio e in via Calvari, nella Casa della solidarietà di Sant'Andrea, alla mensa dei poveri e al dormitorio all'ex Villaggio Tav. E ancora le "feste del dono". «Poi ci sono gli anziani soli, che saranno raggiunti direttamente a casa, per consegnare loro il pranzo e i regali, o anche soltanto per un saluto e un po' di compagnia. Inoltre, è stata avviata da tempo una collaborazione con i bambini delle scuole novaresi, che hanno preparato oltre 800 bigliettini d'auguri per i "nonni" ospiti delle case di riposo, con i quali si è sviluppato un bellissimo legame di affetto».
Insomma, anche quest`anno grazie a Sant'Egidio saranno almeno 2.500 le persone in difficoltà che potranno avere un Natale di gioia, lontane dalla solitudine e nel segno della pace. Quella pace che, ancora una volta e quest'anno più che mai, sarà invocata lunedì 1 gennaio durante la tradizionale "Marcia per la pace": l'appuntamento è per le 16 in piazza Cavour.
[ Laura Cavalli ]
