Laterza, «Natale per tutti» la Comunità di Sant'Egidio prepara il pranzo solidale

Laterza, «Natale per tutti» la Comunità di Sant'Egidio prepara il pranzo solidale

«Arriva il Natale, e il peso della solitudine di chi è meno fortunato si fa sentire più che in ogni altro giorno dell'anno. Per questo a Natale, quando in tutto il mondo le famiglie si riuniscono attorno alla tavola imbandita, la Comunità fa festa con i poveri, che sono i nostri parenti e i nostri amici». Così Giulia D'Alba, portavoce della Comunità di Sant'Egidio di Laterza, dà notizia del «Natale per tutti», iniziativa solidale che lunedì 25 dicembre, nell'ampio salone della chiesa delle Spirito Santo, vedrà raccolti in un unico abbraccio, come avviene da anni, quanti fra persone bisognose, malate, diversamente disagiate e generosi volontari si ritroveranno, fianco a fianco, intorno al pranzo di Natale. E alla felicità del dono.
«Un pranzo per una famiglia dalle braccia grandi» spiega Giulia D'Alba, in questi giorni con volontari e donatori impegnata ad «apparecchiare» l'evento negli spazi inclusivi della chiesa amministrata da Padre Pauline e don Simplicio. Un «desco» da tanti posti in più, intorno al quale si rinnova il miracolo di Natale: «Chi serve si confonde con chi è servito, la tavola fa di ospiti e volontari una grande famiglia», riafferma la portavoce della Comunità di Sant'Egidio laertina, ringraziando quanti quel "miracolo" rendono possibile anche a Laterza, per 50 ospiti e 10 volontari.
Menù e scambio di doni compresi. D'Alba: «L'antipasto e il primo, le classiche lasagne, sono offerti da Maria Luisa Paciullí - presidente Osmairm -, il secondo e il contorno dal ristorante Fontana Fanelli, altri hanno messo a disposizione generi alimentari, denaro, oggetti, vestiario, giochi, libri». Oltre. «Tutti noi possiamo sederci idealmente alle tavole di Natale previste in tanti angoli del mondo, basta davvero poco: un regalo, una donazione, un po' del proprio tempo» indica Giulia D'Alba, segnalando le diverse modalità (santegidio.org) per contribuire ad apparecchiare una «tavola larga come il mondo, dove trovano posto anziani soli, bambini, persone senza casa, migranti, e donne e uomini di buona volontà che rendono possibile quest'opera straordinaria». Anche in zone martoriate da guerre, lutti e devastazioni, dove gli amici di Sant'Egidio cercano luoghi sotterranei per «portare luce, speranza e conforto». Facendo Natale.
 
 
 

[ Francesco Romano ]