Marcia della pace, dallo Stretto scocca una scintilla di speranza

Marcia della pace, dallo Stretto scocca una scintilla di speranza

L'iniziativa organizzata dalla comunità di Sant'Egidio
In prima linea cittadini, Istituzioni, sindacati, scout e comunità religiose

Di fuoco in fuoco, di luce in luce, una carovana di speranza più forte degli egoismi e dei soprusi in cammino per la pace cercata, condivisa, bene indispensabile alla salvezza dei popoli, chiamati a un'azione cooperativa di accoglienza e inclusione. Il primo gennaio è il giorno in cui si celebra la pace in tutto il mondo, un momento che unisce idealmente tutti i popoli sempre più dilaniati da assurde guerre fratricide che seminano ovunque morte e distruzione.
Anche a Messina, la comunità di Sant'Egidio ha organizzato la tradizionale Marcia per la pace che ha visto una grande partecipazione di cittadini insieme ai rappresentanti delle Istituzioni, organizzazioni sindacali e gruppi scout, aggregazioni laicali dei sacerdoti e delle religiose, comunità ortodossa e islamica, guidati dal vescovo ausiliare Cesare Di Pietro e dal presidente della comunità di Sant'Egidio Andrea Nucita.
"Intelligenza artificiale e pace" è il tema della 57ma Giornata mondiale della pace scelto da Papa Francesco, che nel suo messaggio invita a fare memoria di tutte le terre che nel Nord e nel Sud del mondo attendono la fine della guerra e del terrorismo, a partire dal doloroso conflitto ancora aperto in Ucraina e quello tra Israele e Hamas, che ha segnato gli ultimi mesi del 2023.
Una riflessione necessaria che punta i riflettori sul pericolo della deresponsabilizzazione degli uomini di fronte all'Intelligenza artificiale che entra nella gestione dei conflitti, come ha sottolineato Nucita. Di fronte a uno scenario internazionale sempre più critico, si fa strada la necessità di condividere la fede al di là delle differenze ideologiche e culturali e delle confessioni: «Appelliamoci alla pace nel nome di un Dio che, pur con nomi diversi, ci raduna sotto un unico credo», ha detto mons. Di Pietro, sottolineando che «la pace fa appello all'accoglienza di tutti i popoli, capaci di seminare pace, amore, fratellanza».
Un monito risuonato anche nel momento di preghiera al termine della marcia nella chiesa di San Nicolò all'Arcivescovado. Messina è «un ponte fra nord e sud del mondo: che questa luce possa proiettarsi su tutte le donne egli uomini del nostro tempo, da queste sponde - ha detto il vescovo - si levi un grido di pace capace di estendersi come un cerchio d'onda a tutte le nazioni».
A dire "basta alla guerra" anche il presidente della comunità islamica di Messina Moham ed Refaat e i rappresentanti dei sindacati federali (i segretari generali di Cgil Pietro Patti e Uil Ivan Tripodi e Pietro Allegra in rappresentanza della Cisl), che hanno fatto appello ai diritti civili dei lavoratori, lanciando un grido di allarme per il dramma delle povertà che continuano a dilagare in città.

 
 

[ ra.ge. ]