Sant'Egidio, 19 senzatetto ospitati nei giorni più freddi

Sant'Egidio, 19 senzatetto ospitati nei giorni più freddi

L'accoglienza
Altre persone hanno invece scelto di rimanere all'Appiani e di dormire nel parcheggio. Le attività della Comunità continuano nei prossimi giorni
Emergenza freddo e la comunità di Sant'Egidio ha predisposto l'accoglienza emergenziale. Sono stati 19 i senza fissa dimora ospitati negli spazi dell'oratorio della parrocchia di San Martino a Treviso tra il 19 e il 24 gennaio, trasformato in dormitorio in via del tutto eccezionale nei giorni più freddi dell'anno. I letti a disposizione erano in totale 15 e nei cinque giorni deputati all'accoglienza sono stati 19 a beneficiarne. Diverse le provenienze: italiani, persone provenienti dall'est Europa, anche pakistani e stranieri provenienti da altre nazioni extra Europa.
«Martedì sera avevano guardato le previsioni e abbiamo visto che le temperature sarebbero andate sotto zero, allora abbiamo contattato Caritas, il Comune e abbiamo chiesto la disponibilità al parroco di San Martino per aprire le porte ai poveri e ospitarli nei giorni più freddi dell'anno» spiega Valerio Delfino, responsabile della Comunità Sant'Egidio di Treviso, «abbiamo allestito 15 letti nelle sale dell`oratorio della parrocchia di San Martino e il venerdì abbiamo aperto le porte ai senza fissa dimora». Il dormitorio delle emergenze funziona come quello di via Pasubio: si entra la sera, si dorme e poi alla mattina alle 8 si lascia lo spazio in ordine e chi vuole può tornare al calar del sole. Tra gli ospitati, 5 persone erano tra quelli che solitamente trovano riparo al parcheggio Appiani. «Non tutti tra i senza fissa dimora presenti al park Appiani hanno scelto di venire nel dormitorio. Ci hanno spiegato che stare per strada dalle 8 di mattina, sarebbe stato più difficoltoso che rimanere a dormire nel parcheggio». Il 24 gennaio, trascorsi i cinque giorni e passata l'emergenza freddo, il dormitorio è stato chiuso.
Continua invece l`attività della Comunità di Sant'Egidio: il martedì sera gli adulti volontari si incontrano per andare a portare sostegno morale, bevande calde e coperte ai poveri che vivono per strada; il venerdì è il turno dei ragazzi. «Il prossimo 18 febbraio celebreremo per la prima volta una messa in Duomo per ricordare tutti i morti in strada a Treviso e nel Veneto. Leggeremo i nomi di tutti i morti e li commemoreremo accendendo una candela», conclude Delfino. 
 

[ L.R. ]