Il Papa e i bimbi tra spiritualità, solidarietà e cultura

Il Papa e i bimbi tra spiritualità, solidarietà e cultura

All'iniziativa in programma il 25 e 26 maggio a Roma parteciperanno anche i piccoli di paesi in guerra

Sarà un'invasione pacifica, decine di migliaia di bimbi da tutto il mondo. Arriveranno a Roma il 25 e 26 maggio, per la Giornata Mondiale dei Bambini, annunciata da Papa Francesco, organizzata dal dicastero della Cultura e dell'Educazione della Santa Sede. Coordinatore generale dell'evento è padre Enzo Fortunato, che di recente è stato nominato da Bergoglio anche portavoce della Basilica di San Pietro. La macchina organizzativa è partita, Fortunato ancora non ci si sbilancia sui numeri: «Ci faremo sorprendere».
L'evento è stato presentato ieri in sala stampa vaticana dagli organizzatori: oltre al dicastero vaticano anche Sant'Egidio, la Cooperativa Auxilium e la Figc, ma ci sarà uno sforzo collettivo anche da parte di altri soggetti ed enti, tra cui Ita-Airways, Ferrovie dello Stato e Ms Crociere, Vicariato, Federalberghi e Fiera di Roma.
Due gli eventi principali, ha spiegato Fortunato: un incontro tra il Papa e i bambini in un'area ancora da definire (potrebbe essere anche il Circo Massimo), fatto di testimonianze, domande dirette, esibizione di artisti e alla fine un intervento di Francesco, nella forma che più gli piace, il dialogo diretto. Poi la domenica la messa in piazza San Pietro, celebrata dal Papa. La prova generale è stato l'incontro del Pontefice con i bambini nell'aula Paolo VI il 6 novembre scorso, che ha aperto all'avvio della Giornata: quella di maggio sarà considerata “l'edizione zero”. Per l'incontro sono stati individuati per i partecipanti tre percorsi: spiritualità, solidarietà e cultura. «Non posso non ringraziare Papa Francesco per aver istituito la prima Giornata Mondiale dei Bambini. Come coordinatore dell'iniziativa – ha detto padre Fortunato – metterò tutto il mio entusiasmo e la mia capacità di sognare. E chi più dei bambini può insegnarci a farlo? E quale sogno più grande della pace? Ripartiamo da loro, dalla loro semplicità e voglia di futuro. E dalle parole del Signore tratte dall'Apocalisse, che il Santo Padre ha scelto come tema e motto per la prima edizione della giornata: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”».
Previsti arrivi di partecipanti da zone di guerra, ha annunciato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio: «È un evento cattolico, cristiano, ma naturalmente credo che ci saranno presenze di bambini non cattolici, aperto ad altre realtà. Ci saranno rifugiati, bambini arrivati con i corridoi umanitari – ha spiegato – Arriveranno dall'Eritrea, dalla Siria, dall'Afghanistan, ci saranno bambini passati per la Libia. E poi da Haiti, dalla Palestina, dall'Ucraina, dal Sud Sudan, dal Mozambico, dalla Nigeria. C'è tutta una rete di diocesi, organizzazioni, associazioni che vivono in zone di guerra: da lì noi chiameremo le persone. Non sarà difficile farli venire».
Come detto la prova generale è stato l'incontro del 6 novembre, quando i bambini avevano inviato al Papa delle domande, e questo accadrà anche per la Gmb: «I temi emersi sono stati la pace, quindi il no alla guerra, che parte dalle liti e dalle discussioni ma poi arriva alle guerre che ci sono nel mondo e di cui i bambini sentono parlare ogni giorno, e la cura dell´ambiente» ha spiegato Impagliazzo: «L'altra grande prospettiva è quella del sogno: i bambini sognano, sognano un mondo nuovo, diverso, senza conflitti. Senza liti. Un mondo in cui ci sia un posto per tutti. Un mondo che – conclude – prepara un futuro migliore per la nostra società». Le Comunità che fanno capo a Sant'Egidio in Europa, Africa, America Latina e Asia, con le loro Scuole della Pace, «si stanno preparando a questa Giornata, perché sia l'occasione opportuna per rimettere al centro dell'attenzione del mondo i bambini, che sono il presente e il futuro dell'umanità».
La Gmb sarà celebrata ad un duplice livello – ha spiegato il cardinale José Tolentino de Mendonca, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l'educazione – «quella universale sarà celebrata a Roma, e quella a livello diocesano organizzata dalle Chiese locali». Infine un aspetto di carattere organizzativo che dovrà essere comunque tenuto in considerazione: la giornata conclusiva della messa in San Pietro coincide con la fine del Giro d'Italia, ai Fori Imperiali: «Roma sarà invasa da bambini. C'è il Giro d'Italia? I bambini faranno il tifo. A noi piace pedalare» ha commentato Fortunato.

 

[ Carlo Marroni ]