Oggi una messa per i senzatetto. «Così si combatte l'indifferenza»

Oggi una messa per i senzatetto. «Così si combatte l'indifferenza»

«La città solidale». Comunità di Sant'Egidio
Alle 11, a San Giuseppe, celebrazione con l'arcivescovo Valentinetti: riscopriamo l'amore per gli ultimi Il responsabile della Comunità: «Ricordiamo chi ha perso la vita per le sue condizioni sulla strada»

PESCARA. «Rompere il muro del pregiudizio e combattere l'indifferenza, attraverso ìl calore umano». È un messaggio chiaro quello che Gilberto Grasso, responsabile pescarese della Comunità dl Sant'Egidio, lancia in occasione della Santa messa per i senzatetto morti in strada, in programma oggi alle 11 nella chiesa di San Giuseppe (via Matese, zona Ospedale).
La celebrazione, organizzata come ogni anno in memoria di Modesta Valenti (senzatetto morta a Roma nel 1983), sarà presieduta da monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne. Giuliano, Maciej, Ruggero, Giacomo, Daminik e Gabriele sono i sei che hanno perso la vita nel 2023 ìn città. Cinque i decessi nel 2022 e circa 120 quelli degli ultimi vent'anni. Uomini invisibili agli occhi di molti, ma che oggi, durante la cerimonia, vengono considerati come esseri umani. «Questa è la ragione per cui tali iniziative sono fondamentali», spiega monsignor Valentinetti. «Anche e soprattutto per le persone senza fissa dimora deve esistere il ricordo. Dobbiamo volerci bene e riscoprire l'amore verso gli ultimi».
«Il dato relativo ai decessi va interpretato nel modo giusto», precisa Grasso. «I numeri non sono pochi, soprattutto se prendiamo in considerazione l'età di chi ha perso la vita. Alcuni di loro hanno più o meno trent'anni, altri tra i quaranta e i cinquanta. La causa non è strettamente collegata al freddo, ma soprattutto alle condizioni di vita in strada. Purtroppo il quadro di salute di queste persone è precario. Ci si ammala di più e non si ha la possibilità di seguire cure adeguate. Possono esserci delle complicazioni derivanti da disturbi cardiaci, problemi di tossicodipendenza o altre patologie pregresse».
Ad aiutare i senzatetto, dando loro cibo, vestiti e coperte, ci pensano i volontari della comunità di Sant'Egidio, della Caritas e anche di altre associazioni non strettamente religiose, Le cosiddette unità di strada sono piuttosto comuni. «Il venerdì portiamo del cibo, ma poi ci fermiamo a parlare con loro, cercando di offrire il calore umano di cui abbiamo tutti bisogno», sottolinea Grasso. «Al di là delle ragioni che hanno spinto i senzatetto a vivere in questo modo, è anche aprire gli occhi e pensare di avere di fronte delle persone, che vogliono sentirsi amate, che apprezzano se ricordiamo la data del loro compleanno, che sanno essere generose, anche se possono sembrare schive e sfuggenti». Grasso spiega, poi, che Pescara è una città abbastanza accogliente e vicina alle persone più fragili, grazie al lavoro di chi opera al servizio di associazioni e comunità, ma anche grazie alle istituzioni. Di qui il riferimento al piano freddo adottato dall'amministrazione comunale.
L'iniziativa di oggi rappresenta un'occasione per rivolgere una sorta di appello alla società civile, affinché i singoli cittadini, camminando per strada, riescano a guardare chi vive ai margini senza pregiudizio, né indifferenza. «Piccoli gesti d`amore», ricorda il vescovo Valentinetti, «sono importanti». Nel corso della celebrazione non verrà ricordata solo Modesta Valenti. Insieme al suo, verranno letti i nomi di alcune tra le tante persone che dal 1983 in poi hanno perso la vita a Pescara. Una memoria cominciata in città nel 2008, in seguito alla morte di Emilio, un senza fissa senza fissa dimora caro alla comunità di Sant'Egidio. Durante la.celebrazione in ricordo di Modesta, di Emilio e di tutti gli altri senzittelto scomparsi, verrà accesa una candela. Poi, nei locali della parrocchia, un rinfresco con i volontari e i loro amici senza fissa dimora.

 
 

[ Sara Del Vecchio ]