Riccardi: "Il conflitto è inutile e ora rischia anche di diventare eterno: Ue e Usa imbelli"

Riccardi: "Il conflitto è inutile e ora rischia anche di diventare eterno: Ue e Usa imbelli"

L'intervista
Cambio culturale: il ricorso alle armi non è tabù

"La guerra risolve niente". Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, ex ministro, uomo di fede e di azione non si arrende "alla narrativa bellicista".
Dopo due anni la guerra in Ucraina è ormai normalizzata?
Questo conflitto lo viviamo giorno per giorno, ma c'è una distrazione generale tra i gravi fatti della Terra Santa e altri drammi. Due anni, però, ci dicono una cosa molto precisa: la guerra è inutile. E rischia di diventare eterna, non si intravede quando potrà finire. Il conto lo paga il popolo ucraino, le cui condizioni dall'invasione russa a oggi continuano a peggiorare, tra bombardamenti e attacchi. È chiaro a tutti che la guerra l'ha voluta Putin, però quale sarà il destino della martoriata Ucraina se l'unica soluzione possibile è quella di continuare a combattere? Quali sono le altre prospettive per quel grande Paese? L'altro giorno quando ho letto che Boris Johnson si è vantato di aver sabotato i primi tentativi di dialogo tra Mosca e Kiev, all'inizio del conflitto quando era primo ministro, mi sono venuti i brividi.
Cosa è cambiato a livello internazionale su pace e guerra?
Molto, è avvenuto un cambiamento culturale: la nuova attualità è la guerra. Parlando con diplomatici capisco come la guerra non sia più un tabù, non venga più esclusa. Anche la possibilità di ulteriori e più devastanti guerre. Mentre la parola pace è stata messa in archivio. Io credo, invece, che dobbiamo riprendere le iniziative per il dialogo e la pace. Per l'Ucraina, per la Terra Santa e per gli altri conflitti in corso.
Ma l'Europa?
Ecco, serve una nuova architettura per le relazioni internazionali in Europa. L'iniziativa di papa Francesco, con il cardinale Zuppi inviato a Kiev, Mosca, Washington e Pechino deve avere un grande valore di ispirazione per le cancellerie occidentali. Ogni tanto leggo su qualche foglio poco amico della pace e della Chiesa un certo gusto nel constatare il fallimento di quell'iniziativa. Ma più che fallimento parlerei di indicazione preziosa, di tracciato da seguire. Questa narrativa negativa sulla missione di Zuppi è collegata a quel discorso sul cambiamento culturale della percezione di pace e guerra di cui ho accennato prima, un pessimismo pericoloso.
Perché l'Europa e gli Usa non insistono per un tavolo di pace?
Le carte in mano con la radicalizzazione della guerra lasciano vie strettissime ai tentativi di dialogo. E non bisogna dimenticare le responsabilità di Putin. Ma che non ci sia politica in campo è assodato.
Sant'Egidio si è arresa?
Proprio oggi faremo delle veglie di preghiera, a Roma in Santa Maria in Trastevere, e in altre città d'Italia. Per chiedere ancora la pace dopo due anni. Non dimentichiamo che Sant'Egidio ha consegnato all'Ucraina aiuti per trenta milioni di euro con la partecipazione di tanti. Credo che sia essenziale sostenere quella popolazione.
Ma la comunità internazionale, scusi se insisto, non fa abbastanza per la pace... forse dipende dall'industria delle armi?
I motivi sono molti. Per sedersi a un tavolo bisogna essere in due e non mi pare facile oggi trovare un momento in cui i due vogliano fario. Come dicevo manca la politica e c'è un'attitudine imbelle della comunità internazionale. Ma forse non c'è più neanche la comunità internazionale, come la intendevamo noi. Ci sono tanti Stati, tanti centri di potere che vanno avanti per i fatti loro, è un'altra cosa... E poi c'è il problema dell'Europa, l'Ue non sa fare politica. Dialogo e trattative sono una cosa molto complicata che meriterebbero un'Europa protagonista.
Le diedero del putiniano dopo un'intervista a questo giornale un anno e mezzo fa...
Sì, gli insulti erano 'pacifista' che non è un insulto, e putiniano, il che invece mi offende. Amo l'Ucraina, sono stato nel paese e a Bucha. Voglio la pace per l'Ucraina. Quale sarà il futuro se gli diamo solo la possibilità di una guerra infinita?
Sono Zelensky e Putin che dovranno fare la pace?
Il cambio militare ucraino mi sembra significativo, tuttavia non vedo cambiamenti politici possibili né a Kiev né a Mosca. Qualcuno la pace dovrà farla però.

 
 

 


[ Gianpiero Calapà ]