Comunità di S. Egidio
Una messa in memoria dei clochard che hanno perso la vita a Napoli e in tutta la regione. Sarà l'arcivescovo Domenico Battaglia a celebrarla oggi alle 11 nel Duomo, ricordando le vittime della povertà e della vita in strada, più di 400 sul nostro territorio, una vera e propria emergenza, di cui da anni si prende cura la Comunità di Sant'Egidio, promotrice della celebrazione in memoria dei senza fissa dimora.
Da 27 anni, la Comunità di Sant'Egidio a Napoli ricorda chi non ce l`ha fatta, tra chi vive in strada, a partire dalla morte di Elisa Cariota, anziana senza dimora, che viveva nella stazione centrale di piazza Garibaldi, morta il 17 febbraio 1997. Una storia ricordata in più occasioni che ha aperto la strada a tanti interventi dei volontari della comunità, punto di riferimento importante.
Alla messa partecipano oltre 100 senza dimora, insieme ai volontari e alle associazioni che operano nel settore. Per ogni nome sarà accesa una candela davanti all'icona di Maria Madre della Misericordia, in ricordo di coloro che sono "caduti" per la mancata accoglienza, segno di una memoria cittadina, che deve restare viva e crescere. Altre celebrazioni si terranno nei prossimi giorni anche a san Giovanni a Teduccio, Mergellina, al Vomero e a Salerno.
Una situazione che vede in crescente aumento le persone che finiscono in strada a causa della povertà. La Comunità di Sant'Egidio "esprime la sua preoccupazione, anche per le condizioni di isolamento in cui vivono tanti senza dimora e tante famiglie". Sono proprio i volontari a lanciare un appello "perché vengano aperte nuove strutture di accoglienza diurna e notturna e affinché ognuno compia gesti di solidarietà".
Una situazione di emergenza per un italiano su dieci in condizioni di povertà assoluta, secondo l'ultimo dossier della comunità di Sant'Egidio. La Campania è la regione agli ultimi posti delle classifiche nazionali che riportano gli indicatori socio economici del Paese. Dati in aumento nell'ultimo anno che hanno condotto all'appello della mensa Caritas di piazza del Carmine, rimasta pochi mesi fa senza viveri per le tantissime richieste ricevute.
Dopo la messa, verrà offerto un pranzo ai senza dimora nella chiesa di Donnaregina Vecchia.
Da 27 anni, la Comunità di Sant'Egidio a Napoli ricorda chi non ce l`ha fatta, tra chi vive in strada, a partire dalla morte di Elisa Cariota, anziana senza dimora, che viveva nella stazione centrale di piazza Garibaldi, morta il 17 febbraio 1997. Una storia ricordata in più occasioni che ha aperto la strada a tanti interventi dei volontari della comunità, punto di riferimento importante.
Alla messa partecipano oltre 100 senza dimora, insieme ai volontari e alle associazioni che operano nel settore. Per ogni nome sarà accesa una candela davanti all'icona di Maria Madre della Misericordia, in ricordo di coloro che sono "caduti" per la mancata accoglienza, segno di una memoria cittadina, che deve restare viva e crescere. Altre celebrazioni si terranno nei prossimi giorni anche a san Giovanni a Teduccio, Mergellina, al Vomero e a Salerno.
Una situazione che vede in crescente aumento le persone che finiscono in strada a causa della povertà. La Comunità di Sant'Egidio "esprime la sua preoccupazione, anche per le condizioni di isolamento in cui vivono tanti senza dimora e tante famiglie". Sono proprio i volontari a lanciare un appello "perché vengano aperte nuove strutture di accoglienza diurna e notturna e affinché ognuno compia gesti di solidarietà".
Una situazione di emergenza per un italiano su dieci in condizioni di povertà assoluta, secondo l'ultimo dossier della comunità di Sant'Egidio. La Campania è la regione agli ultimi posti delle classifiche nazionali che riportano gli indicatori socio economici del Paese. Dati in aumento nell'ultimo anno che hanno condotto all'appello della mensa Caritas di piazza del Carmine, rimasta pochi mesi fa senza viveri per le tantissime richieste ricevute.
Dopo la messa, verrà offerto un pranzo ai senza dimora nella chiesa di Donnaregina Vecchia.
[ Tiziana Cozzi ]
