Il ricordo di Tancredi e dei tanti che sono morti in strada

Il ricordo di Tancredi e dei tanti che sono morti in strada

Da oltre 30 anni la Comunità di Sant'Egidio a Roma fa memoria di chi è morto in strada a causa della durezza della vita, a partire da Modesta Valenti: un'anziana che alla Stazione Termini, dove si sentì male, morì perché era troppo sporca e per questo non fu soccorsa. Insieme a lei da diversi anni anche a Bologna ricordiamo Paolo Baccarini, da tutti conosciuto come Tancredi, (personaggio della «Gerusalemme liberata» di Torquato Tasso a cui la madre si era ispirata) e tanti altri amici conosciuti ed amati che ci hanno lasciato negli ultimi anni.
Il cardinale Matteo Zuppi, che ha celebrato la liturgia la scorsa domenica nella Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano sottolineava che «il ricordo di questi fratelli più fragili, frutto di un amore gratuito che è dono, non ha prezzo». In presenza di circa 100 persone senza casa e molte associazioni di volontariato che insieme a noi hanno scelto di contrastare l'indifferenza fermandosi con chi vive nelle strade della nostra città per ridare speranza, abbiamo ricordato oltre 80 persone i cui nomi brillavano di luce. Per ciascuno di loro è stata accesa una candela, segno dell'amore di Dio che dona ad ogni uomo la sua misericordia e la vita eterna.
Tra le persone ricordate (anche dall'Arcivescovo nell'omelia) c'era Mario lannice, originario di Crotone, che aveva vissuto per molti anni a Marzabotto e dopo la separazione coniugale si lasciò andare. Il suo corpo è stato ritrovato tra i suoi cartoni in via San Felice nel dicembre 2022; aveva 75 anni ed era morto probabilmente a causa del freddo. Oltre a lui c'era Ryszard Kazmierczak, polacco, venuto a mancare ad agosto 2022 all'età di 58 anni; il suo corpo è stato ritrovato davanti alla chiesa di Santa Maria Assunta di Borgo Panigale, morto a seguito di un malore. Era separato e non aveva più nessun familiare.
Dopo aver vissuto per oltre 15 anni a Montopoli di Sabina (RI), dove svolgeva piccoli lavori, si trasferì a Bologna nel 2020: voleva ricominciare con un lavoretto dignitoso. Spesso ci diceva di sentirsi «emarginato» in polacco, riportando l'esempio di una strada in cui lui era nella parte laterale, distante dalla corsia di marcia! Fisicamente era molto fragile, aveva problemi al cuore e dalle ultime visite mediche era emerso che aveva degli ematomi linfatici; avevamo programmato un ecodoppler che però non è mai riuscito a fare.
Ciascun nome pronunciato conserva un volto, una storia che custodiamo pieni di gratitudine verso chi ci ha aiutato ad alzare lo sguardo da noi stessi per costruire e sognare insieme una città più giusta ed umana.
«Quanto vogliamo - ha sottolineato il Cardinale nell'omelia - che ogni comunità cristiana sia casa dove si ascolta e si vive l'amore di Dio, e dove questo diventa accoglienza, cura, amicizia verso tutti, particolarmente i poveri! Tancredi e i tanti nomi che ricordiamo sono anche i nostri. Quanto poco ci vuole per precipitare nell'alcool, nelle dipendenze, nell'abisso della solitudine, del non essere padroni di sé, per finire per strada! Ci vuole la dolce insistenza, il continuo "tornerò" del samaritano per aprire a nuove possibilità che iniziano sempre nel non fare mancare la cura».
Questi nostri fratelli sono diventati i primi compagni di strada con cui vivere la Chiesa per promuovere una cultura della misericordia e della solidarietà. Al termine della celebrazione è stato poi offerto un pranzo nei locali della chiesa grazie al sostegno del Ristorante Diana.
 
 

[ Simona Cocina ]