Comunità di Sant'Egidio: anziani e amicizia

Uno spaccato dell'Italia del futuro radunato a Novara. Domenica 28 aprile si è tenuto il convegno delle Scuole di lingua e cultura italiana della comunità di Sant'Egidio di Novara dal titolo «Amici degli anziani». Presenti molti studenti ed ex studenti dei corsi di italiano e gli anziani di «W gli anziani». «Veniamo da tanti paesi diversi, ma abbiamo due lingue comuni, l'italiano e l'amicizia» ha detto Susanna; «Tanti anziani vivono il dramma della solitudine. Da soli i problemi si ingigantiscono. Nella solitudine, nell'isolamento, si diventa duri e si viene giudicati. Quanti qui, sia anziani sia stranieri, si sono sentiti giudicati male - ha aggiunto Giovanna - Ero molto giovane quando con Sant'Egidio ho cominciato a visitare gli anziani e vi posso dire che l'amicizia fa cadere tanti pregiudizi, risolve tanti problemi e dà la forza per affrontare quelli più difficili».
«L'Italia e Novara hanno un numero crescente di anziani, gli over 65 in città sono quasi il 25%. I grandi vecchi sopra i 90 o anche 100 anni sono ormai centinaia. Vuol dire che l`Italia è un buon posto dove vivere. Con il programma W gli anziani a Sant'Agabio, Sant'Andrea, San Rocco e al Villaggio Dalmazia, teniamo viva una rete attorno agli anziani perché nessuno sia dimenticato nella solitudine» ha spiegato Valter. «A volte gli anziani sono diffidenti per le cattive esperienze della vita e non accettano subito la tua amicizia. Ma per noi devono essere sempre come padri, madri, nonni. Non dobbiamo arrenderci alle prime difficoltà, l'amicizia con il tempo vince sempre. Con gli anziani del mio cortile a Trecate è stato così. La diffidenza e i modi bruschi si sono trasformati in amicizia, in affetto. lo e mia moglie siamo stati loro vicino fino alla fine. Da noi hanno avuto l'ultimo abbraccio» ha raccontato Hussain.
«Anche se italiana, ero profuga. Ho vissuto parecchi anni nel campo profughi qui a Novara. Io ero stata cacciata dall'Istria e il campo profughi era nella caserma che ora è diventata l'università - ha condiviso Ausilia - Capisco bene i sentimenti di molti di voi, ma bisogna cercare ogni giorno il bene e il buono. Ho cercato sempre di fare il bene e anche ora che ho 86 anni lo faccio con Sant'Egidio».
«Con Piero della casa Simeone e Anna c'è un rapporto speciale. Lui ha appena compiuto 102 anni, io ne ho 20, è come se il filo dell'inizio della vita e il filo della fine della vita si siano annodati assieme - dice Bernard - Non faccio niente di speciale, metto un po' del mio tempo, lo vado a visitare, gli racconto di me e lo ascolto». «Maria, che ha più di 80 anni, era molto preoccupata quando ha saputo che due ragazzi stranieri venivano ad abitare sopra casa sua. Diffidenza e pregiudizi sono però presto caduti, ci siamo capiti e aiutati. Quando abbiamo cambiato casa Maria piangeva e diceva "Come farò senza di voi. Mi raccomando non prendete casa troppo lontano".
L'amicizia ha vinto la diffidenza e la differenza di età e di nazionalità» ha affermato Hassan. «Qui con Sant'Egidio capisco che non sono sola e che non bisogna fermarsi ai pregiudizi che tu hai verso gli altri e che gli altri hanno verso di te. Ho un bambino piccolo, ma ho del tempo e posso aiutare a visitare qualche anziano del mio quartiere» ha condiviso Khadam. «Sono uno dei primi studenti della scuola di italiano, ero con il maestro Paolo e l'amicizia con Sant'Egidio non è mai finita. Il lavoro mi impegna tanto ma c'è sempre lo spazio per visitare gli anziani e gli amici più in difficolta» dice Vlash.
E ancora, tra le testimonianze: «Tanti anni fa ho studiato l'italiano con Sant'Egidio, ora ho un lavoro di responsabilità nell'assistenza agli anziani. Bisogna sempre mettersi nei panni degli altri, non fermarsi alla superficie, cercare di capire la radice del dolore che tanti anziani vivono» aggiunge Ana.
L'alleanza tra anziani e nuovi italiani è fondamentale per il futuro del Paese: «Ce lo suggerisce il cuore, ce lo impone la demografia. Per essere tutti assieme genti di pace» concludono gli operatori di Sant'Egidio. L'1 maggio anche un pranzo e una festa d'amicizia molto partecipata.