PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 8 giugno


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dalla prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi 5,1-11

Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il giorno del Signore. E quando si dirà: "Pace e sicurezza", allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobrii.

Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, sono ubriachi di notte. Noi invece, che siamo del giorno, dobbiamo essere sobrii, rivestiti con la corazza della fede e della carità e avendo come elmo la speranza della salvezza. Poiché Dio non ci ha destinati alla sua collera ma all'acquisto della salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, il quale è morto per noi, perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda edificandovi gli uni gli altri, come gia fate.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Paolo vuole mettere in guardia i Tessalonicesi dall’ansia di conoscere e calcolare giorno ed ora della venuta di Gesù. Egli “verrà come un ladro di notte” (5,2). Del resto, lo stesso Gesù aveva avvertito i discepoli: “Se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa” (Lc 12,39). Il ladro, purtroppo, arriva sempre inaspettato. Così anche sarà della venuta di Cristo. L’unica certezza che abbiamo sull’ultimo giorno è che verrà improvvisamente e inaspettato. Per questo è necessario vegliare “tutta la notte”. Per coloro che vivono senza darsene pensiero, in “pace e sicurezza”, il giorno del Signore verrà all’improvviso e si rovescerà su di loro come una rovina, una grande doglia senza possibilità di scampo. A molti succederà come a quel ricco sciocco che disse a se stesso: “Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divèrtiti!” (cf. Lc 12,16-20). L’apostolo chiede di stare sempre svegli e vigilanti, ossia di essere “figli della luce”, “figli del giorno”, come coloro che vivono appunto alla luce della Parola di Dio e nella chiarezza dell’amore. Chi non ascolta la Parola vive “nell’oscurità” e si comporta come “uno che dorme”. L’uomo del giorno è sobrio di se stesso, non si lascia sopraffare dalle proprie preoccupazioni ed è pronto invece alla buona battaglia della fede per sconfiggere il male e far prevalere il bene. Sa quindi indossare le armi adeguate. Ai Romani Paolo scrive: “La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce” (Rm 13,l2). E agli Efesini dice: “Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo... La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue… Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo” (Ef 6,11ss.). Le armi più importanti sono la fede, la carità e la speranza. Sono armi di Dio che garantiscono la vittoria, anzi la portano già in sé se il credente le porta e le usa. Il Signore, infatti, ha già raccolto i credenti nella sua comunità destinandoli così alla salvezza. Ma non è un destino che ci cade addosso. La fede è un dono, ma non è dato a caso, richiede sempre un incontro personale con Gesù. E la salvezza non è altro che il permanere in questo incontro. Per questo: “sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui” (5,10). Il cielo è Gesù e la vita piena è ancora lui. Qui sta la nostra beatitudine.