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Preghiera per la pace
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Preghiera per la pace

Memoria di Giuseppe d'Arimatea, discepolo del Signore che “aspettava il Regno di Dio”.
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Libretto DEL GIORNO
Preghiera per la pace
lunedì 17 marzo

Memoria di Giuseppe d’Arimatea, discepolo del Signore che “aspettava il Regno di Dio”.


Lettura della Parola di Dio

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal vangelo di Luca 6,36-38

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio".

 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Il brano evangelico che abbiamo ascoltato è tratto dal discorso della montagna come riportato dal Vangelo di Luca. Gesù ha appena proclamato la necessità dell’amore per i nemici, un passaggio che sconvolge in radice la cultura egocentrica di questo mondo di cui tutti siamo figli. Lo abbiamo ascoltato ieri dal brano parallelo del Vangelo di Matteo. Gesù ora esorta i discepoli con parole altrettanto sconvolgenti: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”. Non basta essere semplicemente misericordiosi, eppure sarebbe già una gran cosa, visto che in genere i nostri cuori sono abitati dal rancore, dall’invidia, dalla maldicenza, dall’indifferenza e da sentimenti violenti. Gesù pone una misura alta alla misericordia, quella stessa del Padre. Sì, i discepoli di Gesù sono chiamati a essere misericordiosi come lo è Dio. È un ideale alto come il cielo, eppure è quel che il Signore chiede a noi suoi discepoli. Non è un’esortazione morale che ci invita a compiere qualche opera di misericordia; è anche questo. Ma quello che il Signore indica è soprattutto uno stile di vita da prendere. Essere misericordiosi come Dio significa avere un cuore come il suo, un’attenzione come la sua, un amore come il suo. C’è bisogno di misericordia nel nostro mondo. C’è troppa durezza, freddezza, c’è un eccesso di individualismo e di indifferenza verso gli altri, soprattutto verso i poveri. La misericordia cambia i cuori e la storia, come l’ha cambiata Gesù che è passato per i villaggi e le città del suo tempo sempre con misericordia. Per questo può anche esortare a non giudicare e a perdonare. Il nostro giudizio sugli altri è sempre ambiguo: in genere, infatti, siamo buoni con noi stessi e malevoli verso gli altri. È quel che il Vangelo dice in un’altra parte: siamo abilissimi a vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro e a non vedere la trave che c’è nel nostro. Il Vangelo continua ad esortare ciascuno ad aprire il cuore. Dice Gesù: “Date e vi sarà dato; perdonate e sarete perdonati”. Con queste parole il Signore ci dona una grande sapienza evangelica ed anche umana. Accogliamole nel cuore e pratichiamole nella vita.