PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
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Memoria dei Santi e dei Profeti

Memoria di Floribert Bwana Chui, giovane congolese, ucciso da ignoti a Goma perché oppostosi a un tentativo di corruzione.
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Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 8 luglio

Memoria di Floribert Bwana Chui, giovane congolese, ucciso da ignoti a Goma perché oppostosi a un tentativo di corruzione.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro della Genesi 41,55-57; 42,5-7.17-24

Poi anche tutta la terra d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Il faraone disse a tutti gli Egiziani: "Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà". La carestia imperversava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. La carestia si aggravava in Egitto, ma da ogni paese venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra.


Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c'era la carestia.
Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: "Da dove venite?". Risposero: "Dalla terra di Canaan, per comprare viveri". E li tenne in carcere per tre giorni.
Il terzo giorno Giuseppe disse loro: "Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete". Essi annuirono. Si dissero allora l'un l'altro: "Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest'angoscia". Ruben prese a dir loro: "Non vi avevo detto io: "Non peccate contro il ragazzo"? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue". Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l'interprete.
Allora egli andò in disparte e pianse. Poi tornò e parlò con loro. Scelse tra loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La carestia riavvicina i fratelli che la gelosia aveva diviso, come per il figliol prodigo, che ritrova se stesso e la casa del padre nel momento di maggiore difficoltà, quando moriva di fame. Giuseppe è una casa di abbondanza, che ha il pane quando nessuno lo dava. Egli lo vendeva non solo agli egiziani, ma a tutti coloro che erano colpiti dalla fame. La solidarietà permette anche a Giuseppe di ritrovare i fratelli ed è la premessa anche per lui per ricostruire i legami spezzati. L'amore per il prossimo ci aiuta sempre a scoprire di nuovo la fraternità. Giuseppe non si rivela immediatamente ai fratelli. La riconciliazione è sempre un itinerario di cambiamento. Egli mette alla prova i fratelli e li aiuta a rivivere la stessa situazione che aveva provocato la sofferenza a lui e che restava nel profondo del loro cuore. Gesù è Giuseppe, colui che riconcilia i fratelli e dona finalmente il pane che salva. Gesù ci aiuta a liberare il cuore dal peccato, di cui sempre ci viene chiesto conto, come riconoscono i fratelli alla richiesta di Giuseppe di portare il fratello più giovane. Gesù, come Giuseppe, non lo ignora, non finge, ma ci aiuta a comprenderlo senza umiliarci o schiacciarci perché con la sua misericordia possiamo cambiare.