"Una luce accesa da Dio nella notte profonda del mondo" meditazione del pastore valdese Paolo Ricca

alla preghiera della Comunità di Sant'Egidio in Santa Maria in Trastevere. Testo e podcast - Gv 1, 1-5

Santa Maria in Trastevere, 20 dicembre 2016.

Gv 1, 1-5

Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. In lei era la vita; e la vita era la luce degli uomini; e la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno ricevuta.

Cari fratelli e sorelle,

questa sera abbiamo tutti il cuore pesante per l’ennesima strage degli innocenti accaduta ieri a Berlino. In mezzo a questo odio micidiale, a questa violenza cieca e omicida, restiamo come paralizzati; abbiamo difficoltà a parlare, anche a pensare. E vi confesso che anch’io - pensando a Berlino - preferirei tacere, semmai pregare.

Se parlo, malgrado il cuore pesante e la mente confusa, se parlo è solo perché nella notte profonda del mondo Dio ha acceso miracolosamente una luce. E questa luce, come abbiamo sentito dall’evangelista Giovanni, splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno ricevuta. È evidente che non l’hanno ricevuta perché se l’avessero ricevuta il mondo non sarebbe così com’è, non sarebbe malato com’è, ingiusto com’è, insanguinato com’è, violento com’è, crudele com’è. È chiaro, è chiarissimo che le tenebre non hanno ricevuto la luce. Ma se è vero che non l’hanno ricevuta, è altrettanto vero che non sono riuscite a spegnerla.

Avete notato questo bellissimo verbo al presente: la luce splende. Non dice: “splendeva” quando c’era Gesù. Non dice: “splenderà” quando Gesù ritornerà. Dice: splende. Ora. Ora, in questo mondo buio, splende ancora, splende sempre. Le tenebre non l’hanno ricevuta ma neppure l’hanno sopraffatta. In mezzo alle tenebre, nel cuore delle tenebre, delle tenebre di Berlino - ma anche di Roma - la luce splende.

Che cos’è questa luce che splende nella notte del mondo? Lo sappiamo, l’abbiamo udito: la luce è la parola di Dio che era nel principio, che era con Dio, che era Dio. Essa era nel principio con Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lei, in lei era la vita. E la vita era la luce degli uomini. Questa parola, che era con Dio, è diventata con noi. Non è più soltanto con Dio, è anche con noi, con il nostro mondo, è diventata carne, carne umana nella persona di Gesù di Nazareth. È lui la luce del mondo.

Ma il mondo, come dice ancora Giovanni poco dopo, il mondo non l’ha conosciuto, è venuto a casa sua ma i suoi non l’hanno ricevuto. Il mondo non lo vuole, non lo vuole. Vi ricordate quella parola terribile che dice il grande inquisitore, nella leggenda di Dostoevskij? Dopo aver fatto arrestare Gesù che era ritornato nella città di Siviglia, lo va a visitare nella notte, nella prigione e gli pone questa domanda: perché sei venuto a disturbarci? Perché sei venuto a disturbarci?

Gesù disturba. Forse disturba anche noi, un po’. Un po’ molto, un po’ troppo. Disturba troppo. E perché disturba troppo? Perché ci vuole cambiare, e noi non vogliamo. Va bene così, va bene così! Vuole cominciare un altro mondo, un’altra vita, un altro amore, un’altra speranza. Per lui, un altro mondo è possibile.

Perché non è stato accolto? Perché le tenebre non hanno voluto la luce? Lo dice l’evangelista poco dopo: perché le loro opere erano malvagie e non vogliono essere scoperte, perché dove arriva la luce si scopre la verità, la nostra verità. La verità di questo mondo diventa chiara e invece le tenebre coprono la malvagità e quindi la luce non è amata. Gesù non è stato accolto. È simbolico il fatto che era appena nato e già ha dovuto scappare in Egitto come profugo; e da quando ha cominciato a predicare nella sinagoga di Nazareth, da quel momento sono cominciati i complotti di quelli che lo volevano far tacere.

Ma Gesù ha resistito. Non è indietreggiato, ha combattuto fino alla fine le potenze del male in tutte le sue forme. E quando queste potenze sono riuscite a inchiodarlo sulla croce, Dio lo ha risuscitato; ed è per questo che la luce splende. Gesù è ora la luce del mondo.

E allora ecco l’appello evangelico di questa sera: nel buio della notte, dell’odio e della violenza, resistere. Come Gesù, con Gesù. Resistere, resistere, resistere. Non lasciandoci vincere dal male, ma - come Gesù - vincendo il male col bene. Amen.

Paolo Ricca

 

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