Giornata internazionale dei Rom, Sant’Egidio: “Antigitanismo ancora diffuso contro un popolo di bambini"

Superare le logiche emergenziali e puntare sulla scolarizzazione

Domani, 8 aprile, si celebra la giornata internazionale dei Rom, il “Romanò Dives”. Ricordando il primo storico congresso mondiale tenutosi nel 1971 vicino Londra, la Comunità di Sant’Egidio rivolge i suoi auguri a tutti i Rom e richiama l’attenzione di tutti sulla necessità di migliorare le condizioni di vita di questo popolo, composto largamente da bambini e giovani. In Italia, dove i Rom sono all’incirca 150 mila, esistono alcune priorità: è necessario investire seriamente sull’integrazione superando politiche segregatorie, soprattutto in ambito abitativo, con i “campi Rom” istituzionali; educare alla condivisione della memoria (quasi nessuno in Italia conosce il Porrajmos, lo sterminio di Rom e Sinti durante la seconda guerra mondiale); favorire una presa di coscienza della loro presenza nella nostra società (Rom e Sinti non sono inseriti tra le minoranze presenti in Italia); puntare su un serio programma di scolarizzazione (per un “popolo di bambini” la scuola è una priorità).
Su impulso dell’Unione Europea, che ha elaborato nel 2011 un programma di integrazione basato su quattro obiettivi (accesso all'istruzione, accesso all'occupazione, accesso all’assistenza sanitaria, accesso all'alloggio e ai servizi essenziali), anche l’Italia si è dotata di una propria strategia nazionale, ma a distanza di 5 anni dalla ratifica, la sua implementazione è ancora del tutto iniziale.
La Comunità di Sant’Egidio – impegnata da anni accanto a Rom e Sinti in Italia e in Europa – chiede un’accelerazione di questa strategia nei seguenti ambiti:

  • scolarizzazione di qualità: Rom e Sinti sono un popolo di bambini e giovani (circa il 50% ha meno di 18 anni). Solo investendo seriamente sull’istruzione e la formazione si potrà avere una generazione pienamente integrata (cioè né esclusa, né assimilata);
  • superamento della logica emergenziale: la loro presenza non è episodica o occasionale ed è quindi evidente che politiche perennemente emergenziali non favoriscono l’integrazione e sono spesso causa di spreco di fondi pubblici;
  • superamento della segregazione abitativa istituzionalizzata: i “campi nomadi” (legati a parametri culturali largamente superati) costituiscono spesso un luogo di esclusione – anche fisica – dalla società. Occorre attuare nuove politiche di inserimento abitativo che potrebbero rivelarsi più economiche e sicuramente più inclusive.

Oggi venerdì 7 aprile, la Comunità di Sant’Egidio festeggia con Rom e Sinti a Roma, in Via Anicia 7 (Trastevere), a partire dalle ore 17.00.