Un mare di barchette sui mosaici di Ca' d'Oro. Se l'arte evoca migrazioni e vite perdute

Un mare di barchette sui mosaici di Ca' d'Oro. Se l'arte evoca migrazioni e vite perdute

La mostra
Alla Galleria Franchetti "Naufragi -Approdi", progetto di César Meneghetti con i Laboratori della Comunità di Sant'Egidio
Alla Biennale Arte di Venezia ormai imminente che celebrerà gli "Stranieri Ovunque", approda anche il dramma dei 3.129 bambini e adulti – in base ai dati ufficiali – in fuga da guerre, povertà ed emergenze climatiche, che hanno perso la vita nel 2023 nel Mediterraneo e lungo la rotta balcanica. Questo è lo spirito della mostra "Naufragi – Approdi" –aperta al pubblico dal 19 aprile al 15 settembre – ospitata alla Galleria Franchetti alla Ca' d'Oro. Davanti ad essa, sull'acqua e nel magnifico portico, dove i mosaici pavimentali diventeranno lo specchio sui cui "galleggeranno" le 3.129 barchette di carta che simboleggiano queste vittime del mare rifiutate dall'Occidente.
RIFLESSIONI CONDIVISE
Protagonisti della mostra saranno in particolare l'artista brasiliano César Meneghetti e i ragazzi dei Laboratori d'Arte della Comunità di Sant'Egidio, scaturita dalle riflessioni che gruppi di artisti con disabilità hanno elaborato e condiviso con Meneghetti sui viaggi dei migranti e sulla tragedia dei tanti che hanno perso la vita cercando di raggiungere l'Europa: nomi, storie, cifre. L'esposizione è curata da Alessandro Zuccari e sostenuta dalla Direzione regionale Musei Veneto e della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, che hanno condiviso lo spirito del progetto. L'incontro diretto con la realtà dei migranti e dei rifugiati vuole incoraggiare una visione attiva del mondo attraverso l'arte e sollecitare l'interesse e la conoscenza di temi di grande attualità come la diseguaglianza tra i popoli e la solidarietà.
PER IMMAGINI
César Meneghetti nell'atrio della Ca' d'Oro, in una zona d`ombra, ha creato un'evocativa video installazione: su un mare digitale, scorrono i nomi dei 240 migranti che Sant'Egidio ha recuperato per evitare che vengano dimenticati. Con loro non vanno dimenticati gli altri 2.889 di cui non si conosce il nome.
Sul mosaico pavimentale ideato da Giorgio Franchetti ad evocazione di quelli delle basiliche paleocristiane, saranno appunto disposte 3.129 piccole barche di carta, fragili al pari dei gommoni o dei caicchi (come quello di Cutro), realizzate dalle persone con disabilità dei Laboratori.
PARODIA SULL'ACQUA
Infine sulla riva d'acqua affacciata sul Canal Grande. Marianna Caprioletti (artista con sindrome di Pendred) proporrà una parodia grafica del celebre dipinto "La zattera della Medusa" di Thédore Géricault, memore del naufragio avvenuto nel 1816 al largo delle coste africane. Roberto Mizzon, inoltre, che sfida le sue difficoltà motorie, ribalta il destino della "zattera": il suo trittico è dedicato all'approdo possibile realizzato dai Corridoi Umanitari, grazie ai quali sono giunti in sicurezza e legalmente in Europa oltre 7.000 profughi. I visitatori della mostra potranno ricevere una barchetta di carta con una frase sul tema, raccolta nelle riunioni dei Laboratori con modalità diverse (registrazioni, digitazione al computer, scrittura).
Le vittime sono state 2.956 nel Mediterraneo e 73 lungo la rotta balcanica. Il bilancio delle vittime nel Mediterraneo del 2023 è aumentato del 20 per cento rispetto all'anno precedente. Nato nel 2015 il Programma dei Corridoi Umanitari è stato attivato da Sant''Egidio in collaborazione con la Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese e CEI-Caritas. Grazie ad accordi con i ministeri dell'Intemo e degli Esteri, i Corridoi Umanitari hanno consentito finora l'arrivo legale in Europa di 7.000 persone da Libano, Etiopia, Grecia (isola di Lesbo), Cipro, Libia e Pakistan. Si tratta di rifugiati in condizione di particolare vulnerabilità, accolti a spese delle associazioni firmatarie in un percorso di integrazione che comprende corsi di lingua, avviamento al lavoro e iscrizione scolastica per i minori. Ad oggi rappresenta la proposta internazionale più efficace per affrontare la realtà migratoria. - 
 

 


[ Enrico Tantucci ]