Dalle religioni l'indicazione che la via della pace è realmente possibile

Dalle religioni l'indicazione che la via della pace è realmente possibile

Con il mondo dilaniato dalle guerre suonano di grande attualità le parole del presidente della Comunità di Sant'Egidio
"Il nostro incontro - affermava Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio chiudendo a Berlino il 37° incontro internazionale per la pace, l'ultimo degli appuntamenti organizzati sulla scia del primo voluto da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, per invocare, insieme, il dono della pace, - sta provocando un movimento, forse piccolo, ma decisivo, destinato a divenire un'onda lunga, di bene per tanti popoli". Impagliazzo ricordava, davanti alla porta di Brandeburgo, come nella storia ci siano movimenti profondi che provocano mutamenti, trasformazioni che solo ad un certo punto emergono chiari ed evidenti.
Quello prodotto dall'incontro tra le grandi religioni del mondo è uno di questi. "Mi sembra - sottolineava - che dopo 37 anni di cammino, da Assisi a Berlino, dobbiamo dire che qualcosa di profondo è cambiato nel mondo delle religioni. È caduto un muro di diffidenza, di ignoranza e di senso di superiorità gli uni verso gli altri. Le religioni, pur nella loro diversità, hanno imparato a coesistere, a essere complementari e solidali, a non combattersi più, a non competere tra loro ma a stare le une assieme alle altre, le une accanto alle altre. Questa svolta storica è avvenuta perché le religioni hanno fatto della pace la loro lingua comune".
Da Assisi in poi, in nome di quel confronto e di quella conoscenza reciproca che stanno anche alla base del progetto immaginato da Gianenrico Turrini, le religioni hanno imparato a parlare la "stessa lingua, quella della pace!". "È un grande risultato - continuava - con il quale ci presentiamo ancora più credibili di fronte a questo mondo: più credibili di fronte alla politica, alla diplomazia, alla cultura. Gli Stati oggi sono più distanti fra loro di quanto lo siano le religioni. Così siamo più credibili davanti alla nostra gente e davanti al mondo".
Le parole del presidente della Comunità di Sant'Egidio risuonano di grande attualità, in tempi come quelli odierni in cui il desiderio di pace acquista una più grande credibilità proprio perché è evidente quanto "la pace - affermava Impagliazzo - sia stata sprecata, maltrattata, calpestata in tante situazioni. E questo provoca grandi sofferenze nelle persone". Abbiamo sentito l'urgenza di tale dolore e abbiamo lavorato su noi stessi per diventare tutti assieme discepoli della pace.
"Oggi - era il passaggio più significativo del suo intervento - lo diciamo con una rinnovata energia: le religioni non sono un fenomeno residuale, qualcosa del passato, del mondo di ieri, ma fanno la storia del presente e guardano al futuro del mondo, purificate da tanti errori e fatiche. Questa è una grande ricchezza che dona speranza ai popoli. Le religioni dicono al mondo che la pace è possibile, anche laddove sembra che non vi siano spazi o altre vie di uscita. Le religioni dicono che la storia può cambiare perché la preghiera all'Onnipotente mette il mondo nelle mani di chi ha vinto l'impossibile".

[ Mario Garzoni ]