PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Vigilia
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Vigilia
sabato 12 giugno


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Matteo 5,33-37

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso ilSignore i tuoi giuramenti". Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Nella comunità dei discepoli non c'è bisogno di ricorrere al giuramento e tantomeno fatto in nome di Dio, o anche nel nome delle immagini che lo designano o delle cose sacre. Tra i suoi discepoli deve regnare la sincerità della parola e la fedeltà alle promesse. Gesù non intende condannare il giuramento. Pensa che non ce ne sia bisogno. Farlo significa svalutare la forza e la sincerità della parola. L'intento è chiaro: nella fraternità deve regnare la fiducia reciproca. È un invito prezioso in un tempo che vede la fiducia inaridirsi. Purtroppo la crescita esorbitante dell'"io" è avvenuta a scapito della dimensione fraterna. L'individualismo spinge all'autosufficienza, all'indipendenza dai vincoli con gli altri. E fa sentire onnipotenti. Gesù, con qualche umorismo, avverte che non vale la pena giurare "per la propria testa", visto che non abbiamo il potere di rendere bianco o nero un solo nostro capello. Gesù sottolinea invece il fatto che il Signore ci ha creati dandoci la parola come via per la comunione. Per questo, avverte i suoi discepoli: "Sia invece il vostro parlare: sì, sì; no, no; il di più viene dal Maligno". Le nostre parole hanno sempre un grande peso; non debbono perciò essere vane o ambigue. Attraverso di esse appare il cuore dell'uomo, così come dalle parole della rivelazione appare il cuore di Dio. È il maligno che cerca, attraverso parole ambigue, di corrompere la fraternità. Il discepolo di Gesù deve imparare a saper dire "sì" alla vita che viene dal Vangelo e allo stesso tempo opporre i "no" alle proposte che dividono e disgregano. Tutto questo è frutto di una disciplina del cuore, che è anche disciplina delle parole, dei gesti e delle azioni. Siamo tutti legati gli uni agli altri. I credenti sono invitati a dire "sì" al Signore che chiama, ma anche a dire di "no" a seduzioni e proposte che apparentemente fanno intravedere un bene per noi, ma sono disgregatrici della fraternità.