Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per la pace.
Per gli ebrei oggi è Shavvuot (Pentecoste)
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Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per la pace.
Per gli ebrei oggi è Shavvuot (Pentecoste)
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal vangelo di Giovanni 16,29-33
Gli dicono i suoi discepoli: "Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio". Rispose loro Gesù: "Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!".
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Gesù ha appena riassunto la sua missione: "Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre". È la sua storia descritta in poche parole: venire dal Padre e tornare a lui con l'umanità redenta. I discepoli credono di aver capito tutto. Gesù, in effetti, ha aperto loro il cuore e ha rivelato la bellezza della vita col Padre che viene offerta anche a loro. Pensano di possederla già. È la superficialità di chi pensa che la fede sia una semplice questione di formule da comprendere o di riti e regole da osservare. Gesù continua a parlare loro perché crescano nella conoscenza del suo mistero e nell'amore di Dio. Non li lascia in balia del loro orgoglio e della loro presunzione di essere finalmente arrivati a comprendere il Vangelo. E li mette di fronte alla loro debolezza, alla fragilità della loro fede: "Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me". Sono parole molto amare, per Gesù. Ma non li abbandona. Li riconduce piuttosto alla loro dimensione reale. La dispersione è la conseguenza chiara della loro sfiducia in Gesù e nella sua forza. Nell'orto degli Ulivi queste parole si avvereranno alla lettera: tutti fuggiranno, anche i più amici. Solo il Padre gli resta accanto. Gesù lo sa. Durante la passione sarà il Padre l'unico suo rifugio. È questa fede nel Padre che gli farà gridare sulla croce: "Perché mi hai abbandonato?". Una preghiera drammatica che rivela la sua fede nel Padre. È lui la pace per Gesù. E Gesù vuole che lo sia anche per i discepoli. La loro pace, la nostra pace è in Gesù: "Vi ho detto questo perché abbiate pace in me". E sarà la pace il primo dono che Gesù risorto farà ai discepoli rinchiusi nel cenacolo. Il legame con Gesù è la pace per tutti i discepoli di allora e di oggi. Accadrà ai discepoli di subire persecuzioni come Gesù, ma non debbono temere. "Io ho vinto il mondo", assicura Gesù anche a noi.