Preghiera per i poveri. Meditazione sul libro del profeta Amos (Am 7, 10-15)
8 Августейший 2022 | продолжительность: 26:16
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A differenza di altri profeti, come Isaia Geremia e Ezechiele, il libro di Amos non racconta la vocazione del profeta. Qui tuttavia nel capitolo VII è il profeta stesso che parla di sé e dell'inizio della sua missione, in risposta all'opposizione del re e di Amasia, sacerdote del tempio di Betel, uno dei santuari più importanti per il culto al Dio di Israele. Amos rivendica, davanti alla loro minaccia, la sua missione; Amos non si fa intimidire non cede all'ossequio neppure davanti al re. E’ consapevole di trovarsi in un mondo pieno di soprusi contro i poveri, in cui non viene attuata la giustizia nè il diritto, in cui persino coloro che avrebbero dovuto esserne i garanti, come il re, massimo custode della Giustizia, e il sacerdote agiscono in modo contrario ad essa. Rivendica perciò l'origine della sua missione profetica; egli non nasce profeta, c'erano allora in Israele anche i gruppi di profeti che si rifacevano a qualcuno che li avrebbe investiti dello spirito di Dio. Niente di tutto questo. ”Non ero profeta né figlio di profeta - dice Amos - ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro". Dio sceglie i suoi profeti, non c'è discendenza né appartenenza che garantisca l’essere portatori della parola di Dio. Amos rivendica anche che l'essere profeta non è un mestiere ma piuttosto la risposta a una chiamata, che diventa una missione. La profezia è sempre la risposta a una chiamata, che si concretizza nella missione di essere portatori della parola di Dio.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
11:10 Lettura del libro del profeta Amos (Am 7, 10-15)
13:13 Commento sul libro del profeta Amos (Am 7, 10-15)
Dal libro del profeta Amos
(Am 7, 10-15)
Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboamo, re d'Israele: "Amos congiura contro di te, in mezzo alla casa d'Israele; il paese non può sopportare le sue parole, poiché così dice Amos: "Di spada morirà Geroboamo, e Israele sarà condotto in esilio lontano dalla sua terra"". Amasia disse ad Amos: "Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno". Amos rispose ad Amasia e disse:
"Non ero profeta né figlio di profeta;
ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore mi prese,
mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse:
Va', profetizza al mio popolo Israele.
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