Dal 31 gennaio, anniversario della morte di Modesta Valenti, per quasi due mesi, si sono succedute, in chiese a parrocchie di Roma, le liturgie in memoria di quanti hanno perso la vita perchè poveri e senza una casa. Lunghe liste di nomi di chi ci ha lasciato hanno risuonato in 22 chiese della capitale, coinvolgendo comunità parrocchiali, gruppi di volontari, fedeli, insieme alla Comunità di Sant'Egidio.
Una memoria divenuta cuore di una città, e anche domanda che essa sia più umana ed accogliente.
"C'è chi muore senza neppure una carezza", ha detto il papa nei giorni scorsi, ricordando la morte di un uomo senza dimora, Boris, morto proprio a due passi da San Pietro. Le liturgie per la memoria di Modesta vogliono esprimere il bisogno di questa carezza, per tanti che ancora vivono in difficoltà a Roma, perchè cresca una cultura dell'accoglienza e della solidarietà. Nei pranzi che hanno seguito le liturgie, preparati con attenzione e cura, nasce una nuova famiglia di poveri e amici dei poveri (dove chi aiuta si confonde con chi è aiutato). E' una speranza per una città più umana. E' un segno di misericordia nell'anno del Giubileo.
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Durante il pranzo dopo la liturgia a Ostia » |