All'Università del Piemonte Orientale, si parla di integrazione: la scuola di Lingua e Cultura Italiana di Sant'Egidio

Sabato 16 febbraio si è tenuta presso l’università del Piemonte Orientale la cerimonia di consegna dei diplomi della Scuola di Lingua e Cultura Italiana di Sant'Egidio.

La scuola è nata a Novara nel 1989. In questi trent’anni si è allargata e consolidata, con diverse sedi in varie zone della città, in particolare in periferia, dove maestri volontari offrono gratuitamente il loro apporto. Nell’anno scolastico 2017/18  si sono iscritti in 940 di ben 81 nazionalità differenti ai corsi su vari livelli di conoscenza della lingua. Piergiacomo Baroni, di Sant'Egidio, ha poi ricordato l’importante ruolo della scuola nel percorso d’integrazione ricordando “che la lingua è come l’abito con cui ci presentiamo”.

Rana’ Naser, siriana e da poco maestra della scuola, ha detto: "mi sento di far parte della Comunità di Sant’Egidio, ho sperimentato che cristiani e musulmani insieme possono lavorare per costruire un futuro migliore. Il velo che porto non è un muro, voglio restituire ciò che ho ricevuto in questi anni di amicizia e posso essere un esempio per le altre donne."

Il prof. Ambrosini docente di sociologia delle migrazioni all’università di Milano ha sottolineato l'importanza della "scuola per diventare cittadini: conoscere la lingua, la cultura, la Costituzione è una risposta concreta alla cultura del disprezzo." Il docente ha raccontato di aver effettuato recenti indagini sui rapporti di vicinato nelle periferie milanesi e di aver, con sorpresa constatato che i rapporti tra "nuovi vicini" sono migliori di come normalmente si pensa. "Spesso le anziane nei caseggiati popolari, ospitano nella loro casa per fare i compiti i bambini della vicina che arriva da lontano, e persino le chiavi di casa, da usare nei casi d’emergenza, sono custodite da chi ti vive accanto senza guardare alle differenti origini. La conoscenza, il rispetto, l’attenzione all’altro costruisce un modo di convivere positivo che aiuta tutti a vivere meglio anche nelle realtà abitative più difficili."

A nome del Rettore, ha parlato il prof. Gianluca Gaidano che ha ricordato che per comunicare ci vuole una lingua comune, la lingua è uno strumento necessario per conoscersi e dialogare e ricordando lo storico incontro di pochi giorni prima ad Abu Dhabi tra Papa Francesco e il grande Imam di al Azhar, ha detto agli studenti: "anche voi oggi terminate un percorso ma è l’inizio di un nuovo compito: sarete dialogatori diplomati!" 

L'incontro si è concluso con i saluti del vice prefetto dott. Baldino e del vice questore dott. Zoccali che hanno ringraziato per il lavoro svolto dalla Comunità di Sant’Egidio per la presenza positiva e concreta per migliorare la qualità della vita nella città.