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“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”: la consacrazione di don Giorgio Ferretti, arcivescovo di Foggia- Bovino nella basilica di san Giovanni in Laterano

"Siamo raccolti in preghiera in questa cattedrale di Roma, assieme ai Dodici Apostoli, che hanno tutti sopra la testa la colomba della pace", ha notato il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha presieduto oggi nella basilica di San Giovanni in Laterano la consacrazione episcopale di mons. Giorgio Ferretti, arcivescovo di Foggia-Bovino, assieme a Mons. Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, Mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e Anagni-Alatri, e Mons. Vincenzo Pelvi, vescovo emerito dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino.

"Sii sempre un uomo dell'Avvento, lieto di raccogliere dove altri hanno seminato - ha proseguito il cardinale Zuppi -. Sei un sacerdote maturo, ma non tiepido, che si è formato nella preghiera e nel servizio ai poveri, a cominciare dal quartiere di Begato, i cui piccoli hai amato tanti anni fa per imparare ad amare tutti. Il papa ti ha chiamato dal Mozambico, terra a noi tanto cara, dove abbiamo visto la pandemia della guerra e poi dell'AIDS, ma dove abbiamo imparato a lottare contro la violenza e contemplato la danza della pace".

Al nuovo arcivescovo consacrato, che ha scelto come motto episcopale "C'è più gioia nel dare che nel ricevere", il cardinale Zuppi ha raccomandato: "Vai adesso in una terra, segnata da un'antica tradizione di santità, ma anche adesso vi è un tesoro da trovare nel campo, in un mondo che si abitua a un mare diventato un cimitero e che si esercita ancora nell'arte della guerra".

"In questa consacrazione ci guida la grande figura dell'Avvento, Giovanni Battista. Anche il vescovo, come il Battista è un profeta. Un profeta che prepara la strada per sé e per gli altri. Lasciati guidare e ispirare solo dal Vangelo", ha concluso il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, citando le parole di un santo pugliese, don Tonino Bello: "Abbiamo bisogno di grandi cose oggi. Non basta pulire i vetri, è necessario che irrompa il giorno".

Alla fine della celebrazione il nuovo arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino, mons. Giorgio Ferretti, ha voluto ringraziare i tanti venuti alla celebrazione con queste parole: "Ringraziare è bello e ci ricorda che viviamo di legami e non solo di noi stessi", ha affermato Mons. Giorgio Ferretti, ricordando con affetto quanti lo hanno accompagnato nella sua consacrazione episcopale a San Giovanni in Laterano. A cominciare dal "Cardinale Matteo Zuppi, che mi conosce fin dalla giovinezza", da Mons. Edgar Peña, "che mi ha accompagnato e sostenuto quando era Nunzio Apostolico in Mozambico, da mons. Ambrogio Spreafico, dalla cui "paterna saggezza ho imparato tanto", e da mons. Vincenzo Paglia, "un modello di sacerdote", e dal prof. Andrea Riccardi e dal prof. Marco Impagliazzo, "che ringrazio di cuore per l'amore e la saggezza sempre espressi nella guida della Comunità".
"Sono un sacerdote della fraternità missionaria di Sant'Egidio - ha proseguito l'arcivescovo consacrato - ma prima di tutto un figlio di questa Comunità, che è stato accompagnato fin dalla giovinezza a seguire il Signore nella preghiera, a incontrarlo nei poveri e a cercare la pace".
"L'egoista sarà sempre un uomo triste e solo. Vorrei che fossimo una comunità unita nel nome del Signore, accogliente e dalle porte aperte", ha concluso mons. Ferretti, ringraziando i numerosi fedeli dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino e le autorità della Puglia, presenti in Laterano.

Alla celebrazione hanno partecipato 2500 persone, compresa una folta delegazione della Comunità di Sant'Egidio di Genova, dove è maturata la vocazione sacerdotale di mons. Ferretti, e della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, nel cui clero egli era incardinato. Presenti le autorità civili di Foggia, il fondatore di Sant'Egidio Andrea Riccardi e il presidente Marco Impagliazzo, e alcuni rappresentanti dal Mozambico, dove egli egli ha trascorso come sacerdote fidei donum gli ultimi 7 anni.