Priorità: muoversi insieme

Migrazioni. Le chiese di fronte a questa sfida: un incontro il 21

"Le chiese di fronte alla sfida delle migrazioni" è il tema della conferenza che giovedì 21 gennaio, a partire dalle 18, vedrà riunirsi attorno a un tavolo, all'interno della libreria Gregoriana San Paolo (via Vandelli a Padova), la pastora metodista Ulrike Jourdan, il delegato diocesano per la pastorale dei migranti, don Elia Ferro, e la referente padovana per la Comunità di sant'Egidio, Alessandra Coin.
«L'ecumenismo si gioca sulla carità e in particolare sull'attenzione all'uomo di oggi - sottolinea la referente della Comunità di sant'Egidio - Su questo le chiese sorelle si trovano più unite rispetto alle questioni dottrinali e teologiche. L'unità dei cristiani si fa di fronte alle grandi domande delle storia che chiedono carità, vangelo e amore!».
E il tema della migrazioni interpella davvero quotidianamente la coscienza personale e le scelte politiche dell'oggi. «Tutte le chiese sono interessate alla drammatica questione delle migrazioni. In ottobre le chiese cristiane si sono incontrate in Germania per un confronto da cui è emersa la decisione proprio di lavorare su questo fronte, grazie a progetti-pilota da sottoporre a stati e istituzioni, dove i governi fanno fatica, con l'auspicio che poi possano diventare esempio praticabile anche dalla società civile».
E in merito a questo, ha preso appunto avvio da metà dicembre il progetto-pilota sui corridoi umanitari e Mediterranean Hope promosso dalla federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) in collaborazione con la Comunità di sant'Egidio. Dopo mesi di preparazione e di dialogo costruttivo con il ministero degli esteri e della cooperazione allo sviluppo e con il ministero dell'interno sono quindi state poste le firme a un protocollo teso all'apertura di corridoi umanitari dapprima dal Libano e dal Marocco e successivamente anche dall'Etiopia.
«È prevista l'accoglienza di un migliaio di profughi in condizione di particolare vulnerabilità che grazie al rilascio di visti per motivi umanitari potranno entrare legalmente e in sicurezza sul territorio italiano - sottolinea Coin - Una volta accolti in Italia dalle organizzazioni promotrici, potranno presentare domanda di asilo. Questo progetto per la prima volta eviterà ai profughi di rischiare la loro vita nei viaggi della disperazione. Ci auspichiamo davvero che possa costituire un modello per altri paesi dell'area Schengen». In particolare per la chiesa ortodossa nell'Est e la chiesa cattolica in Spagna.
Ma l'aspetto da sottolineare resta questo movimento delle chiese. Insieme. «La chiesa evangelica e valdese ha da sempre un grande impegno sul fronte della solidarietà e della carità - aggiunge la referente diocesana di sant'Egidio - È già in atto da qualche anno un progetto per l'accoglienza di una quarantina di rifugiati da parte della chiesa valdese completamente autosostenuto con i fondi raccolti con l'8 per mille. La Comunità di sant'Egidio da sempre è impegnata sul fronte della pace e dell'accoglienza. È un impegno in questo senso che va diviso ecumenicamente e in questo ha il suo valore aggiunto. È un segnale davvero bello e importante della nuova stagione che stiamo vivendo a livello di dialogo e scambio tra chiese».