Mattarella esalta il dialogo fra i popoli

Dal Mozambico il Presidente segue gli sviluppo del caso politico. «Visita proficua.»
Il Capo dello Stato visita Dream, centro d'eccellenza: «Sant'Egidio simbolo dei nostri rapporti intensi»

«E' uma alegria, Sant'Egidio você...» . Un canto festoso di donne e bambini accoglie Sergio Mattarella al centro Dream (Disease Reliefthrough Excellentand ,Advanced Means) di Maputo. Bimbi salvati da fame e malnutrizione, donne liberate dall'incubo dell'Aids, divenute a loro volta volontarie, per restituire ad altri la speranza che le ha rimesse al mondo. Una visita «molto proficua», confida soddisfatto in serata, all'atto di ripartire per Lusaka, capitale dello Zambia, dove la sua visita nell'Africa del Sud prosegue oggi.
Una ventata di fiducia, per Mattarella, che in questi giorni si è tenuto informato sulla situazione italiana in forte fibrillazione, su più fronti, nella maggioranza di governo, il che aggiunge un dato di preoccupazione ulteriore al quadro internazionale sempre meno rassicurante, anche a seguito dell'incertezza politica in Gran Bretagna.
Con lui, in visita al centro promosso dalla Comunità di Sant'Egidio c'è il ministro della Sanità del Mozambico, Armindo Diago, don Giorgio Ferretti (parroco della cattedrale, dove poi si recherà per un momento privato) e Cacilda Massango, la direttrice del Centro, punto iniziale di un'amicizia culminata 30 anni fa, il 4 ottobre 1992, negli accordi di pace siglati a Trastevere, che misero fine a 16 anni di guerra civile in Mozambico: «Abbiamo ricevuto medicine, cibo, ma soprattutto dignità ed amicizia», dice la direttrice, davanti a un Mattarella visibilmente commosso.
«Nel 2002 - ricorda - sono stata fra le prime a essere accolte, mentre si diceva che in Africa l'Aids non poteva essere curato. Io come tante altre abbiamo conosciuto qui la nostra resurrezione, e ci siamo messe al servizio di altri malati, anche di altre malattie croniche. Qui a Dream siamo tutti un po' italiani».
Il centro, poco distante da una enorme discarica a cielo aperto, «è il simbolo dei rapporti intensissimi tra l'Italia e il Mozambico -dice Mattarella-, ne avevo sentito parlare, ma ho potuto vedere di persona ora il livello efficiente di organizzazione delle cure basato sula centralità della persona». Una collaborazione solida «avvenuta prima fra i cittadini e poi fra le istituzioni», evidenzia in serata ricevendo in albergo prima della partenza, una folta delegazione della comunità italiana, in un incontro organizzato dal responsabile della Associazione italiana alla cooperazione allo sviluppo di Maputo, Paolo Enrico Sertolí, e dall'ambasciatore Gianni Bardini.
Una «rete», la definisce, fatta di rapporti e tanti progetti (in materia di agricoltura sicurezza alimentare, consolidamento della pace, salute, sviluppo urbano) che ora riceve due importanti impulsi. Uno per l'estrazione dal mare di gas offshore gestito dall'Eni, sui cui punta molto il governo italiano in crisi di approvvigionamento energetico. E un altro, in parallelo, costituito dal Piano indicativo pluriennale siglato, qui, martedì dalla viceministra Marina Sereni e dalla ministra degli Esteri mozambicana,Veronica Macamo: «Si tratta di 85 milioni di euro di cui 35 a dono e 50 a credito di aiuto in 3 anni», spiega Sereni. Un piano che investe su settori cruciali, «agricoltura, educazione, formazione tecnica e professionale, sanità, servizi di base, sviluppo sostenibile, ambiente». 


[ Angelo Picariello ]