Asl Rm1 e Sant'Egidio insieme per i fragili

Asl Rm1 e Sant'Egidio insieme per i fragili

Accordo su sanità e vaccini: percorsi di cura e prevenzione per chi è solo e in difficoltà e non può accedere ai servizi pubblici, dai migranti ai rom

Poveri, anziani, stranieri, famiglie in crisi economica, malati di mente, senzatetto, rom, rifugiati: sono le categorie più fragili e spesso ai margini della società l'obiettivo dell'accordo firmato ieri tra Asl Roma 1 e Comunità di Sant'Egidio, alla presenza dell'assessore regionale alla Salute Alessio D'Amato e del presidente della Pontificia accademia per la vita, monsignor Vincenzo Paglia.
«Il protocollo comporterà un aumento di assistenza verso le categorie più a rischio - ha spiegato D'Amato - Abbiamo preso atto del lavoro fatto col Covid e con monsignor Paglia abbiamo deciso di proseguirlo e ampliare la fascia delle vaccinazioni e degli screening soprattutto per le categorie più fragili e i soggetti che è difficile che siano intercettati normalmente dal servizio sanitario». Il progetto comprende vari punti, partendo dal Punto Vaccinale Straordinario aperto durante la pandemia con la Regione e il Commissario straordinario per l'emergenza Covid, per arrivare ai «difficili da raggiungere»: ovvero quelli che spesso non sanno a chi rivolgersi per curarsi o per la prevenzione, essendo fuori dal Servizio sanitario nazionale.
Tra l'estate 2021 e quella del 2022, a Roma sono state effettuate oltre 25 mila vaccinazioni anti Covid a circa 17 mila persone in difficoltà (rom, senza fissa dimora, stranieri senza documenti, badanti ma anche studenti universitari di altri Paesi), come ha spiegato Daniela Pompei, responsabile della Comunità per servizi ai migranti. «Con il protocollo si consolida un rapporto che esiste da anni tra Asl Roma 1 e Sant'Egidio, con l'obiettivo di creare una maggiore sinergia soprattutto per le situazioni di sanità pubblica che riguardano fasce più fragili- ha aggiunto Angelo Tanese,direttore generale della Asl - perché tutta l'attività di Sant'Egidio sia integrata meglio con una rete di servizi dell'azienda sanitaria».
E D'Amato ha aggiunto: «Da oggi, la macchina del soccorso avrà a disposizione uno strumento in più per raggiungere le fasce più deboli della popolazione» In pratica l'accordo prevede la sperimentazione di progetti e modalità innovative di intervento verso singoli e famiglie in difficoltà, con attività di formazione, comunicazione e promozione della salute, supporto ai bisogni latenti, collaborazione nell'ambito delle campagne vaccinali e per creare percorsi facilitati di cure ambulatoriali e ricoveri .
«Il Covid ci ha fatto capire che siamo tutti legati gli uni agli altri, L'intera società deve farsi carico dei più fragili- ha detto monsignor Paglia - Bisogna consolidare la solidarietà da opporre all'indifferenza e l'individualismo, che sono persino peggiori del Covid». 


[ Ester Palma ]