«I cittadini adottino i senza fissa dimora e gli anziani soli anche il 15 agosto»

Il popolo degli invisibili

Negli androni dei portoni, sotto i portici, all'interno delle casette sistemate nei giardini pubblici nelle quali di giorno giocano i bambini, i letti di cartone sono diminuiti. Il popolo dei senzatetto che abita la città è andato in ferie? C'è poco da scherzare. «Il numero dei disperati - racconta Giuseppe Gabrielli, referente della comunità di Sant'Egidio della provincia di Bari - è purtroppo in aumento. Ma queste persone sono meno visibili. Sono cambiate le abitudini. Durante il lockdown, quando è scattato il coprifuoco, molti hanno cercato ripari di fortuna e hanno occupato i ruderi fatiscenti del centro e delle periferie. Chi invece pratica l'accattonaggio, è salito su un treno con destinazione Pescara, Napoli, Roma: qui l'elemosina è più redditizia rispetto a quella praticata nel capoluogo pugliese, in questi giorni deserto».
Sarà un Ferragosto come tanti altri quello dei senza fissa dimora, a cui non mancheranno comunque un sorriso, una parola di conforto, un pasto caldo garantiti dal Comune e dalla rete del volontariato che non va mai in vacanza. Nel centro diurno polifunzionale Area 51, in corso Italia, pranzo e cena saranno distribuiti in vaschette monoporzione da asporto. Fino al 31 agosto, dalle 8.30 alle 20.30, Area 51 assicura le attività quotidiane di accesso ai servizi igienici, alle docce e al deposito bagagli. Anche il Centro sociale polivalente per anziani di via Dante 104 distribuisce i pasti ai pensionati in condizioni di particolare disagio socio-economico. Dalle 11 alle 16 sarà aperto pure il Caffè letterario a cura dell'associazione In.Con.Tra in piazza Balenano.
I volontari saranno presenti anche davanti alla stazione per «stare in famiglia» con i clochard a cui offrire un ghiacciolo o un hamburger in collaborazione con un'azienda di ristorazione. Il Comune di Bari apparecchia la tavola nelle strutture di accoglienza. Saranno inoltre attive tutte le case di comunità (strada Marzano, Villa Ata, strada Scanzano, Albalonga, Feel at home con 3 strutture a Gravina, fondazione Santi Medici a Bitonto, Albatros a Turi, Artemis a Moffetta, IFA a Triggiano) e saranno comunque garantiti gli inserimenti in emergenza nei centri di accoglienza notturna Andromeda, Alloggio sociale SoleLuna, Chill house in emergenza sociale, centro di accoglienza notturna Don Vito Diana (Caritas), Casa Ain Karem per sole donne (Caritas). In funzione h 24 il Pis (Pronto intervento sociale) e il numero verde 800/093470, oppure il numero 080/849.35.94 per gli interventi in emergenza in favore degli adulti e dei migranti in condizione di difficoltà, degli anziani in stato di disagio o di abbandono, delle donne vittime di violenza, dei minori in situazione di pericolo.
«I senzatetto, in estate, sono ancora più invisibili - dice Gabrielli - perché i giovani migranti che non hanno il permesso di soggiorno (alle volte a causa dei lunghi iter burocratici) cercano lavori a nero nelle campagne come braccianti. E poi ci sono i tanti che rifiutano l'ospitalità, e un percorso di reinserimento nella società, nelle case di comunità attrezzate dal Comune: molti di loro sono dipendenti dall'alcol e dalle droghe. Chi sceglie la strada non accetta le regole della convivenza, non vuole rispettare gli orari di ingresso e di uscita, rifiuta la condivisione degli spazi».
Accanto alle persone etichettate come «barboni», i nuovi poveri sono i pensionati senza affetti che non arrivano alla fine del mese, i padri di famiglia separati stretti fra il mutuo e un'occupazione precaria, i giovani disoccupati respinti dalle famiglie, chi tira a campare con i sussidi ma è sommerso dai debiti. «Queste persone - racconta Gabrielli - non dormono per strada ma affollano le mense della carità. Sogno una società accogliente nella quale i vicini si prendono cura di chi ha bisogno di aiuto e una comunità capace di adottare i senzatetto che non creano problemi. Dobbiamo imparare a essere solidali e inclusivi, senza giudicare ma tendendo una mano a chi ha smarrito la famiglia e la speranza»


[ Antonella Fanizzi ]