La preghiera per i migranti «Morti di speranza sulla via verso l'Europa»

L'iniziativa di Comunità di Sant'Egidio e scout
La cerimonia nella chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo.

Uomini e donne di ogni età, appartenenti alla Comunità di Sant'Egidio e a diverse sezioni scout, si sono riuniti in preghiera nel pomeriggio di ieri nella chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo. Dopo alcuni canti collettivi, i presenti hanno ascoltato le parole di una giovane volontaria: «Vogliamo ricordare tutte le persone scomparse nel tragitto verso un futuro migliore», ha spiegato commossa dall'altare. La preghiera è stata infatti rivolta ai «tanti morti nel cammino verso l'Europa», come si leggeva nell'annuncio diffuso i giorni scorsi.
Alla lettura del Vangelo, è seguita una breve omelia tenuta da don Tommaso Opocher, della diocesi di Padova. «Le vittime sono morte di speranza. Erode oggi ha tante facce —ha rimarcato richiamandosi al Vangelo di Matteo — come la guerra o il disfacimento climatico: spetta a noi portare la luce». La celebrazione fa parte delle iniziative promosse dalla Comunità di Sant'Egidio del nord-est, a cui hanno collaborato per l'occasione di ieri i volontari di Bologna, Padova, Treviso e Parma, oltre che della sezione di Trieste.
Sono tre le missioni umanitarie organizzate: una fra la città di Fiume e la Bosnia (dove la comunità è presente da gennaio 2021) e le altre due a Trieste, la prima delle quali si concluderà oggi. «Fra le cose più belle c'è l'unione di tante città», ha commentato al termine Federica Marchi, responsabile giovani di Trieste. Raccontando le numerose attività proposte, come le lezioni di italiano e i momenti di condivisione, ha auspicato la partecipazione di quante più persone possibili. E infine previsto per il prossimo giovedì un altro momento di preghiera, sempre nella chiesa di Sant'Antonio, a partire dalle 17. Le attività della seconda missione umanitaria si distribuiranno invece fra il 2 e il 5 gennaio. 


[ Francesco Bercic ]